martedì 3 novembre 2020

L'ASSASSINO CI VEDE BENISSIMO

 





L'ASSASSINO CI VEDE BENISSIMO C. Frascella

L’assassino ci vede benissimo è il terzo romanzo, scritto da Christian Frascella, con protagonista l’ex poliziotto, ora investigatore privato, Contrera. Questa nuova (dis)avventura di Contrera si sviluppa, nel tempo di 24 ore di un novembre freddo e nebbioso, nel solito quartiere multietnico di Torino: Barriera di Milano. Quartiere nel quale sono ambientati tutti i gialli con protagonista l’investigatore privato più scalcinato e combina guai del globo. Più che un quartiere multietnico, Barriera di Milano è diventato ormai terreno franco per ogni genere di commercio: spaccio, ricettazione, prostituzione ecc… Gli abitanti onesti del quartiere, italiani e non, sono esasperati e temono che presto si arriverà ad una violenta resa dei conti. La convivenza tra varie etnie sta diventando sempre più difficile, ed alcune frange di violenti stanno ultimando i preparativi per compiere pericolose rappresaglie. In questo clima di grande tensione comincia la giornata di Contrera che, lasciata la casa di Erica, la donna che ama, si reca nel suo “ufficio”: un angolo di una lavanderia a gettoni costituito da due sedie ed un frigo zeppo di birre Corona. La lavanderia è gestita dal suo amico Mohamed ed è proprio lui ad affibbiargli il primo incarico di giornata, farsi restituire i soldi da un concessionario disonesto e maneggione che ha venduto un’auto ammalorata al suo amico Abdellah, che lo ha lasciato a piedi pochi km dopo essere uscito dal concessionario. A nulla sono valsi i suoi tentativi di farsi ridare i soldi. Qui entra in gioco Contrera: cercare di riavere, dal concessionario, quanto pagato da Abdellah. Questo è solo il primo degli accidenti che deve risolvere il detective quel giorno, perché ormai deve accettare qualsiasi tipo di incarico, bello o brutto che sia, visto le sue notevoli difficoltà economiche. Siamo giunti al terzo appuntamento delle indagini di Contrera e per chi conosce i precedenti romanzi la sua storia non fa più specie. Si sa che è un ex poliziotto, defenestrato dall’arma per aver tentato di smerciare droga sequestrata durante una retata. Da lì è cominciata la sua inesorabile discesa all’inferno. Quella scelta scellerata, quell’impulso dettato dall’avidità, lo ha rovinato per sempre. Il padre, valoroso poliziotto integerrimo e coraggioso, si è suicidato per il dolore. La moglie lo ha lasciato. La figlia ha preso ad odiarlo. Tutti gli hanno voltato le spalle trattandolo come un appestato. Ora, senza più soldi ed una casa, vive da sua sorella, adorato dai nipoti ma detestato dal cognato. Vive grazie ai casi che gli affidano gli abitanti di Barriera di Milano, che gli permettono cosi di sfruttare la licenza da investigatore privato avuta grazie ai buoni auspici del tenente Baseggi, l’unico che in polizia ancora lo sopporta. I suoi compiti principali ora sono quelli di pizzicare coniugi infedeli e figli tossici, o spacciatori, all’insaputa dei genitori. Qualche volta salta fuori qualche incarico “particolare”, spesso invece i guai se li va a cercare lui stesso, perché ovunque vada succede sempre qualcosa. Come in questa terzo capitolo, quando si trova da Basim per mangiare un kebab, e mentre si trova nel retro, alla ricerca di un bagno, nel locale viene compiuto un omicidio, anzi due. Lui si trova in qualche modo invischiato e non può far altro che occuparsene. I romanzi con protagonista Contrera sono un appuntamento imperdibile per i fans, come me, di Frascella. Il suo modo di scrivere conquista, coinvolge e diverte. Scrive sempre storie molto originali, intrise di ironia e sarcasmo, con dialoghi brillanti e personaggi irresistibili. Come in questo. L’ennesimo romanzo scritto da Frascella che scende piacevolmente giù nello stomaco: veloce, fresco, frizzante, proprio come una birra Corona. Questa volta però bisogna sottolineare che Contrera, per mano di Frascella, ha probabilmente passato il segno. Pur riconoscendogli il solito istrionismo e la solita sfacciataggine nell’affrontare il pericolo, ed anche l’ennesima prova di altruismo verso gli ultimi, va rimarcato come questo suo lasciar correre nei confronti di spacciatori e delinquenti, a vario titolo, che “operano” in Barriera forse è eccessivo. E’ vero che sono persone che lui sente particolarmente vicine, essendo lui stesso un individuo corrotto ed inaffidabile, però rischia, unito al suo palese fallimento come uomo, padre e compagno, di farlo diventare un personaggio eccessivamente negativo. Finale dolceamaro che lascia molte cose in sospeso. Sperando che nel prossimo romanzo la vita di Contrera possa trovare un po’ di pace faccio i complimenti all’autore per questa ennesima ottima prova. Consigliato.

valutazione: buono

genere: 1giallo


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