sabato 26 settembre 2020

SEPOLCRI IMBIANCATI

 






SEPOLCRI IMBIANCATI A. Ricciardi

Sepolcri imbiancati è il primo romanzo scritto da Alfredo Ricciardi. E’ stato autopubblicato nel dicembre del 2018 e racconta della prima indagine del commissario Spinelli. Nando Spinelli si è trasferito a Foggia da Ascoli Piceno, sua citta di origine, per volere personale. Soprattutto per liberarsi dal giogo familiare, più precisamente dei due genitori, che hanno sempre influenzato, e molto, le sue scelte e che le guidano ancora ora, a trentotto anni suonati. Ora però ha deciso di fare da solo ma la scelta di andare a Foggia non è stata forse, almeno inizialmente, delle migliori. Visto il suo poco amore verso la città ed i suoi abitanti. Proprio mentre si trova in auto, deciso a tornare a casa per il week end, sempre più deluso da ciò che lo circonda, viene raggiunto da una telefonata che gli fa immediatamente invertire la rotta. Gli viene comunicato infatti che è stato trovato il corpo di un uomo, ucciso con un colpo di pistola. L’uomo si chiamava Marco Volpe ed era volontario nella parrocchia del suo quartiere. Da qui parte un’indagine che lo terrà impegnato per diversi giorni insieme alla sua affiatatissima ed efficiente squadra. Quella dell’uomo non sarà l’unica vittima che ci sarà durante questa indagine. Ma il commissario grazie ad una intuizione riuscirà presto ad assicurare alla giustizia il responsabile di questi omicidi compiuti su persone attive socialmente. Questo è la prima storia con protagonista il commissario Spinelli. L’autore nel frattempo è arrivato già alla quarta avventura, ma io per inquadrare più chiaramente il personaggio ho preferito partire dall’inizio. Questa prima storia risente forse della poca esperienza dell’autore nello scrivere gialli perché quel che manca, dal mio punto di vista, sono soprattutto le emozioni. La scrittura è fluida ed anche coinvolgente i personaggi interessanti. Primo fra tutti il commissario, il quale fa spesso sfoggio di sarcasmo e ironia quando si confronta con i suoi collaboratori o con i vari sospettati. La storia ha un ritmo piuttosto vivace e i dialoghi sono spesso divertenti. Un inizio certamente promettente, una conoscenza con il commissario Spinelli e il suo mondo, da approfondire assolutamente. Quel che manca un po’ sono le sorprese, i momenti da cuore in gola, che piacciono tanto a noi appassionati di gialli. Anche gli elementi della sua squadra avrebbero meritato un maggiore approfondimento invece questo elemento è rimasto un aspetto toccato solo superficialmente dall’autore. Probabilmente questa lacuna è stata colmata negli episodi successivi. Dovendomi però limitare a giudicare questo romanzo dico che certamente c’è del “buono” ma avrebbe probabilmente richiesto, in alcuni frangenti, maggior cura. D’altronde lo dice l’autore stesso nei ringraziamenti, questo libro è nato un po’ per caso e trovando poi affinità col mondo della scrittura Ricciardi ha deciso di proseguire. Sospendo quindi il giudizio sulla costruzione della storia ripromettendomi di leggere quanto prima le altre indagini col commissario Spinelli, posso invece tranquillamente dire fin d’ora che lo stile di scrittura e decisamente fluido ed accattivante. Merita certamente di essere seguito.

valutazione: discreto

genere: giallo


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