SEPOLCRI IMBIANCATI A. Ricciardi
Sepolcri imbiancati è il primo romanzo scritto da Alfredo
Ricciardi. E’ stato autopubblicato nel dicembre del 2018 e racconta della prima
indagine del commissario Spinelli. Nando Spinelli si è trasferito a Foggia da
Ascoli Piceno, sua citta di origine, per volere personale. Soprattutto per
liberarsi dal giogo familiare, più precisamente dei due genitori, che hanno
sempre influenzato, e molto, le sue scelte e che le guidano ancora ora, a
trentotto anni suonati. Ora però ha deciso di fare da solo ma la scelta di
andare a Foggia non è stata forse, almeno inizialmente, delle migliori. Visto
il suo poco amore verso la città ed i suoi abitanti. Proprio mentre si trova in
auto, deciso a tornare a casa per il week end, sempre più deluso da ciò che lo
circonda, viene raggiunto da una telefonata che gli fa immediatamente invertire
la rotta. Gli viene comunicato infatti che è stato trovato il corpo di un uomo,
ucciso con un colpo di pistola. L’uomo si chiamava Marco Volpe ed era
volontario nella parrocchia del suo quartiere. Da qui parte un’indagine che lo
terrà impegnato per diversi giorni insieme alla sua affiatatissima ed efficiente
squadra. Quella dell’uomo non sarà l’unica vittima che ci sarà durante questa
indagine. Ma il commissario grazie ad una intuizione riuscirà presto ad
assicurare alla giustizia il responsabile di questi omicidi compiuti su persone
attive socialmente. Questo è la prima storia con protagonista il commissario
Spinelli. L’autore nel frattempo è arrivato già alla quarta avventura, ma io
per inquadrare più chiaramente il personaggio ho preferito partire dall’inizio.
Questa prima storia risente forse della poca esperienza dell’autore nello
scrivere gialli perché quel che manca, dal mio punto di vista, sono soprattutto
le emozioni. La scrittura è fluida ed anche coinvolgente i personaggi
interessanti. Primo fra tutti il commissario, il quale fa spesso sfoggio di
sarcasmo e ironia quando si confronta con i suoi collaboratori o con i vari sospettati.
La storia ha un ritmo piuttosto vivace e i dialoghi sono spesso divertenti. Un
inizio certamente promettente, una conoscenza con il commissario Spinelli e il
suo mondo, da approfondire assolutamente. Quel che manca un po’ sono le
sorprese, i momenti da cuore in gola, che piacciono tanto a noi appassionati di
gialli. Anche gli elementi della sua squadra avrebbero meritato un maggiore
approfondimento invece questo elemento è rimasto un aspetto toccato solo
superficialmente dall’autore. Probabilmente questa lacuna è stata colmata negli
episodi successivi. Dovendomi però limitare a giudicare questo romanzo dico che
certamente c’è del “buono” ma avrebbe probabilmente richiesto, in alcuni
frangenti, maggior cura. D’altronde lo dice l’autore stesso nei ringraziamenti,
questo libro è nato un po’ per caso e trovando poi affinità col mondo della
scrittura Ricciardi ha deciso di proseguire. Sospendo quindi il giudizio sulla
costruzione della storia ripromettendomi di leggere quanto prima le altre indagini
col commissario Spinelli, posso invece tranquillamente dire fin d’ora che lo
stile di scrittura e decisamente fluido ed accattivante. Merita certamente di
essere seguito.
valutazione: discreto
genere: giallo
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