OMBRE DI VETRO F. Mundadori
Ombre di vetro è un romanzo thriller del 2018, scritto da
Fabio Mundadori e pubblicato dalla Damster. Solitamente leggo libri più recenti, raramente faccio eccezioni ma questa è una di quelle volte. Non potevo proprio
esimermi dal leggere questo romanzo che rappresenta il sequel di L’altra metà
della notte scritti entrambi da Fabio Mundadori. L’altra metà della notte mi
aveva completamente conquistato non soltanto per la storia raccontata ma
proprio per la qualità della scrittura. L’avevo letto nella ricorrenza dei 40
anni trascorsi dalla strage di bologna ai cui sopravvissuti è dedicato. Quindi
l’ovvia conseguenza era leggerne il seguito. Ombre di vetro è un libro
complesso, immagino studiato a lungo e con un grande lavoro per far combaciare
tutti i pezzi del “puzzle”. E’ un romanzo thriller che vede protagonista il commissario
Cesare Naldi, anche se in questa nuova avventura non è più funzionario di
Polizia ma titolare, insieme alla donna che ama (Cristina Mancini), di una
agenzia investigativa. La sua fuori uscita dalla polizia è stata dolorosa ma “obbligata”
dopo gli avvenimenti di un anno prima. Un omicidio compiuto in quei giorni a
Bologna richiama alla memoria il modus operandi di un serial killer a cui aveva
dato la caccia proprio Naldi trent’anni prima. A distanza di tanti anni mammana, chiamato
così perché uccideva giovani donne in gravidanza e ne asportava il feto, sembra
essere tornato. Un vero rompicapo, al quale la polizia col nuovo, ed
inconcludente, commissario Malerba stenta a trovare una soluzione. Si tratta di
un emulatore o di una semplice coincidenza? Alla vice questore, Silvia Severi,
viene presto in mente il vecchio caso con protagonista il serial killer. Decide
allora di chiamare colui che per primo gli diede la caccia, mettendosi contro
l’intera procura. Così entra in gioco nelle indagini Cesare Naldi che da quel
momento cercherà di far luce sul “nuovo” mammana e magari anche su quello
originale. Nel raccontare l’incipit mi fermo qui, perché il libro è molto più
articolato e complesso di quello che si riesce a trasmettere descrivendone la
trama e poi perché di un thriller meno si svela, e più si lascia la sorpresa al
lettore, meglio è. Questo romanzo mi ha coinvolto moltissimo, l’ho letto in
brevissimo tempo e mi ha molto colpito. Con queste premesse, appena terminata
la lettura, se ne vorrebbe scrivere subito la recensione anche per poter testimoniare
a caldo le sensazioni che ti ha trasmesso, le emozioni che ti ha fatto vivere.
Ma un romanzo, almeno per me è così, dopo averlo terminato, e prima di poterlo
raccontare agli altri, deve rimanere dentro di te qualche ora a sedimentare, per
essere meglio “digerito”. Come avviene per alcuni vini, che prima di essere
gustati devono essere versati nel decanter per farne depositare profumi e
sedimenti. Questo romanzo non ha fatto eccezione, anzi, questo, più di altri,
ha avuto bisogno di “riposare” dentro di me. Non nascondo che ho dovuto
rileggere alcuni passaggi che mi erano rimasti un po’ oscuri ma poi tutto si è
chiarito e l’opinione finale è quello di aver letto un romanzo con i fiocchi:
complesso, con un ritmo molto sostenuto, scritto con molta attenzione e senza
errori di editing. Con personaggi indimenticabili, alcuni alquanto inquietanti
altri a cui ci si affeziona immediatamente. Finale sorprendente, che non fa
sconti, perfettamente in linea con l’asprezza del racconto. Finale che mi fa
sperare che per Cesare Naldi non sia finita qui. Anche se la vita d’ora in
avanti per lui sarà un inferno. Complimenti a Fabio Mundadori che ha scritto ancora
una volta un romanzo molto bello con una trama complessa e per nulla banale,
che va letto con attenzione.
valutazione: più che buono
genere.: thriller
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