lunedì 10 agosto 2020

OMBRE DI VETRO

 


OMBRE DI VETRO F. Mundadori

Ombre di vetro è un romanzo thriller del 2018, scritto da Fabio Mundadori e pubblicato dalla Damster. Solitamente leggo libri più recenti, raramente faccio eccezioni ma questa è una di quelle volte. Non potevo proprio esimermi dal leggere questo romanzo che rappresenta il sequel di L’altra metà della notte scritti entrambi da Fabio Mundadori. L’altra metà della notte mi aveva completamente conquistato non soltanto per la storia raccontata ma proprio per la qualità della scrittura. L’avevo letto nella ricorrenza dei 40 anni trascorsi dalla strage di bologna ai cui sopravvissuti è dedicato. Quindi l’ovvia conseguenza era leggerne il seguito. Ombre di vetro è un libro complesso, immagino studiato a lungo e con un grande lavoro per far combaciare tutti i pezzi del “puzzle”. E’ un romanzo thriller che vede protagonista il commissario Cesare Naldi, anche se in questa nuova avventura non è più funzionario di Polizia ma titolare, insieme alla donna che ama (Cristina Mancini), di una agenzia investigativa. La sua fuori uscita dalla polizia è stata dolorosa ma “obbligata” dopo gli avvenimenti di un anno prima. Un omicidio compiuto in quei giorni a Bologna richiama alla memoria il modus operandi di un serial killer a cui aveva dato la caccia proprio Naldi trent’anni prima.  A distanza di tanti anni mammana, chiamato così perché uccideva giovani donne in gravidanza e ne asportava il feto, sembra essere tornato. Un vero rompicapo, al quale la polizia col nuovo, ed inconcludente, commissario Malerba stenta a trovare una soluzione. Si tratta di un emulatore o di una semplice coincidenza? Alla vice questore, Silvia Severi, viene presto in mente il vecchio caso con protagonista il serial killer. Decide allora di chiamare colui che per primo gli diede la caccia, mettendosi contro l’intera procura. Così entra in gioco nelle indagini Cesare Naldi che da quel momento cercherà di far luce sul “nuovo” mammana e magari anche su quello originale. Nel raccontare l’incipit mi fermo qui, perché il libro è molto più articolato e complesso di quello che si riesce a trasmettere descrivendone la trama e poi perché di un thriller meno si svela, e più si lascia la sorpresa al lettore, meglio è. Questo romanzo mi ha coinvolto moltissimo, l’ho letto in brevissimo tempo e mi ha molto colpito. Con queste premesse, appena terminata la lettura, se ne vorrebbe scrivere subito la recensione anche per poter testimoniare a caldo le sensazioni che ti ha trasmesso, le emozioni che ti ha fatto vivere. Ma un romanzo, almeno per me è così, dopo averlo terminato, e prima di poterlo raccontare agli altri, deve rimanere dentro di te qualche ora a sedimentare, per essere meglio “digerito”. Come avviene per alcuni vini, che prima di essere gustati devono essere versati nel decanter per farne depositare profumi e sedimenti. Questo romanzo non ha fatto eccezione, anzi, questo, più di altri, ha avuto bisogno di “riposare” dentro di me. Non nascondo che ho dovuto rileggere alcuni passaggi che mi erano rimasti un po’ oscuri ma poi tutto si è chiarito e l’opinione finale è quello di aver letto un romanzo con i fiocchi: complesso, con un ritmo molto sostenuto, scritto con molta attenzione e senza errori di editing. Con personaggi indimenticabili, alcuni alquanto inquietanti altri a cui ci si affeziona immediatamente. Finale sorprendente, che non fa sconti, perfettamente in linea con l’asprezza del racconto. Finale che mi fa sperare che per Cesare Naldi non sia finita qui. Anche se la vita d’ora in avanti per lui sarà un inferno. Complimenti a Fabio Mundadori che ha scritto ancora una volta un romanzo molto bello con una trama complessa e per nulla banale, che va letto con attenzione.

valutazione: più che buono

genere.: thriller






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