GLI SCOMPARSI A. Tripaldi
Gli scomparsi è un libro thriller scritto da Alessia
Tripaldi ed edito da Rizzoli. La protagonista del romanzo è il commissario
Lucia Pacinotti originaria di Torino e mandata in Abruzzo per ricoprire il suo
primo incarico a capo di un commissariato. Non succede molto in quel paese ma
quello che si verifica ad un certo punto tra le giornate tutte uguali sembra
incredibile. Viene fermato e portato in questura un giovane notato poco prima
da alcuni turisti che vagava sulla statale. Il ragazzo è sporco ed in
condizioni igieniche e fisiche precarie. Sostiene di vivere nei boschi con il
padre che però ora è morto e lo ha dovuto seppellire. Grazie alle sue
indicazioni viene in effetti ritrovato seppellito il corpo di un uomo con il
viso reso irriconoscibile dai colpi ricevuti al volto e pugnalato più volte
alla schiena ed al cuore. Il ragazzo sostiene di aver vagato col cadavere per
un po' poi ha deciso di seppellirlo. La vicenda appare subito complicatissima.
Non si riesce a capire granché soprattutto dopo che viene accertato che quello
trovato morto non è il padre vero del ragazzo che dice di chiamarsi Leone. Per
ricevere aiuto Lucia pensa subito ad un amico di Torino ex compagno del corso
in criminologia. Lui è l'unica persona che può dargli una mano a decifrare la
figura enigmatica di Leone. Il suo nome è Marco Lombroso pronipote di Cesare
Lombroso, medico ed antropologo, padre della moderna criminologia per alcuni.
Ciarlatano per altri. Lo raggiunge nel capoluogo piemontese e gli chiede di
collaborare alla soluzione del caso. Marco è un ragazzo scontroso e scostante
che vive in un piccolo appartamento a San Salvario, quartiere di Torino.
All’inizio è molto titubante ma alla fine si lascia convincere, è così partono
entrambi per l’Abruzzo. Questo è solo l'inizio del romanzo scritto dalla Tripaldi.
Un romanzo avvincente che racconta le teorie di Cesare Lombroso e quelle che il
suo discendente ha elaborato personalmente e che portano anch’esse ad
identificare potenziali criminali, analizzando però parametri e partendo da
presupposti diversi da quelli del suo trisavolo. La storia benché molto
complessa è condotta in modo molto ordinato attraverso una scrittura che
coinvolge e rende la vicenda sempre interessante. I protagonisti, poi,
diventano "amici" per i quali si parteggia e si prova immediata
simpatia malgrado il loro carattere spigoloso. Il finale è coerente col resto
del racconto e per nulla banale. Un romanzo che fa riflettere e che induce il
lettore a porsi molte domande sui comportamenti dell’uomo esposto a stimoli
estremi. In più è un’occasione per riscoprire la figura controversa di Cesare
Lombroso. Come unico aspetto negativo devo evidenziare, come ancora una volta,
anche se ormai credo di essere rimasto l’unico a soffrirne visto il grande
proliferare di libri, soprattutto thriller, sia l’abuso sui minori l’argomento
principale. Ma oltre a questo, che comunque rimane una considerazione molto personale,
di aspetti negativi non ne ho rilevati anzi rimane perlopiù un romanzo molto
ben fatto con una buona dose di colpi di scena e di situazioni emozionanti.
Complimenti.
valutazione: buono
genere: 1thriller
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