Oggi nello spazio interviste
abbiamo il piacere di ospitare l’autore Roberto Guerzoni. Grazie per averci
dedicato un po’ del tuo tempo.
Prima se posso ti faccio
volentieri qualche domanda di carattere generale per conoscerti un po’
meglio…no, non ti preoccupare nulla di personale. Solo domande riguardanti al
nostro amato mondo dei libri. Allora
Roberto raccontaci un po’ di te dove nasci e vivi, la tua formazione, qual è il
tuo lavoro e poi dicci come nasce l’idea di scrivere romanzi.
Ciao a tutti e grazie a te per avermi invitato. Inizio col presentarmi brevemente: sono nato a Lugo di Ravenna, un comune di oltre 30.000 anime nel cuore della Romagna, dove vivo tuttora. Ho un diploma tecnico commerciale di Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere e da circa 25 anni lavoro in banca, in uno dei principali gruppi bancari nazionali. La passione per la scrittura è nata moltissimo tempo fa, già da adolescente riempivo interi quaderni di storie fantastiche, non mi stancavo mai di scrivere. Poi dai quaderni sono passato al computer, dove le mie storie prendevano vita e restavano racchiuse all’interno dell’hard disk. Era solo un hobby per me, un modo per sognare ad occhi aperti, per dare forma e parole ai miei pensieri. Fin quando, un giorno, spinto da amici e colleghi che avevano letto un mio racconto, ho deciso di osare e ho inviato il manoscritto a un editore. E lì è nato il mio primo romanzo.
Oltre a scrivere sei anche un lettore? Hai un genere preferito? Preferisci gli ebook o il libro cartaceo?
Amo moltissimo anche leggere, ma fra lavoro e famiglia di tempo libero ne resta davvero poco, così sfrutto tutti i minuti disponibili per la mia principale passione: scrivere. Però nel periodo estivo riesco a ritagliarmi momenti importanti anche per la lettura, nei weekend in spiaggia divoro decine di libri. Il genere che preferisco è quello in cui amo anche cimentarmi come autore, il giallo-noir, il thriller, e generalmente leggo libri cartacei, pur trovando molto pratici anche gli ebook.
Da dove nascono le tue
storie. Elabori notizie che leggi o sono esclusivamente di fantasia?
Sembrerà strano ma gran parte
delle mie storie sono nate in auto. Per lavoro ho viaggiato parecchio, ho
prestato servizio in filiali anche molto distanti da casa e durante i tragitti
in auto impiegavo il tempo facendo viaggiare la fantasia. Solo quella, quindi:
la fantasia. I miei racconti non hanno mai preso spunto da eventi di cronaca o
da qualcosa di realmente accaduto, lasciavo libera la fantasia e il viaggio
sembrava molto più breve.
La tua scrittura si colloca in un genere
preciso o non si possono inquadrare in un unico filone?
Finora ho scritto romanzi di
genere giallo/thriller, il genere che preferisco e che mi appassiona
maggiormente anche come lettore, ma non escludo in futuro di poter sperimentare
anche altri generi.
Quando scrivi deve esserci
assoluto silenzio o ti concentri meglio con una buona base musicale? Scrivi
quando riesci o preferisci un momento particolare della giornata?
Amo molto la musica, ma
proprio perché la amo tende a distrarmi, quindi quando scrivo cerco il silenzio
assoluto. Oppure un sottofondo naturale come il rumore del mare, il canto degli
uccelli, il sibilare del vento fra gli alberi, suoni che, secondo me, aiutano
molto la concentrazione. Quanto al momento della giornata purtroppo non posso
deciderlo, dipende dagli impegni. Fosse per me dedicherei alla scrittura alcune
ore ogni giorno, soprattutto quelle della mattina, ma è solo una passione, e
come tale destinata a restare confinata nei pochi ritagli di tempo libero.
Hai solitamente una scaletta prefissata o ti fai condurre dalla
narrazione?
In genere ho solo un’idea di
massima: i personaggi e l’intrigo attorno a cui ruota la storia, poi la
scaletta si crea man mano che scrivo. Molto spesso quando inizio un romanzo non
so neppure chi sarà il colpevole o come andrà a finire, e durante lo
svolgimento cambio spesso direzione. Ed è questo che mi appassiona maggiormente
dello scrivere, “vivo” le storie mentre le creo.
Ti è capitato di presentare
un tuo libro in pubblico? Preferisci (o preferiresti) un moderatore che ti pone
le domande “giuste” o preferisci lasciare far fare le domande direttamente al
pubblico?
Ho fatto una sola
presentazione finora e, sono sincero, è stata “faticosa”, non sono uno che ama
essere al centro dell’attenzione. Al termine però, lo ammetto, è stata una
grande soddisfazione. E mi è piacito il modo in cui si è svolta, con un
moderatore che ha fatto una breve introduzione e le prime domande di rito per
poi lasciare campo libero alle domande del pubblico.
Di norma preferisci
scrivere libri autoconclusivi che non danno origine a serie o il personaggio
principale da te creato in una storia lo ritroviamo in tanti tuoi romanzi?
Finora ho scritto solo romanzi autoconclusivi e senza serie, ogni storia ha personaggi e ambientazioni diverse. Anche come lettore, tranne rari casi, non amo le serie incentrate sullo stesso personaggio.
Prima della prossima
domanda c’è bisogno di una premessa; perché a questo punto è mia abitudine,
facendo principalmente interviste ad autori self, introdurre l’argomento
dell’autopubblicazione. Ero intenzionato a farlo anche con te perché hai
pubblicato i tuoi primi due romanzi col self publishing ma so che per la
pubblicazione del tuo terzo libro c’è una bella novità. Ce ne vuoi parlare?
Devo fare anch’io una premessa perché in realtà il mio primo romanzo è stato pubblicato da una Casa Editrice, un editore a cui sarò sempre grato per aver creduto in uno sconosciuto autore al suo primo romanzo. E non ti nascondo la soddisfazione quando mi è arrivata la mail di accettazione del manoscritto con allegato il mio primo contratto editoriale. Probabilmente non avrei mai pubblicato niente, neppure in self, e ora non saremmo qui a parlarne se non avessi avuto quella opportunità, sapere che un editore aveva “investito” su di me ha significato molto. Successivamente, su consiglio di qualche “collega” autore conosciuto sui social, col secondo romanzo ho deciso di sperimentare la via del self-publishing, una modalità che mi ha concesso una maggior visibilità e un mercato molto più ampio, quello degli ebook. Anche perché l’editore del primo romanzo pubblicava solo in formato cartaceo e non era intenzionato a entrare nel mercato degli ebook. Così, scaduto il contratto editoriale e il periodo di esclusiva sui diritti, ho ottenuto di poter ripubblicare anche quel romanzo in self, in modo da renderlo disponibile anche in ebook. E ora, come anticipavi nella domanda, il mio ultimo romanzo è stato positivamente valutato da una nuova C.E. e a breve (spero…) sarà pubblicato. Questo Editore pubblica in tutti i formati ed è presente sia sugli shop online che su quelli fisici, per me una grandissima soddisfazione.
Rimani comunque un autore molto
legato al self e non è detto che tu lo possa ancora utilizzare. Ci puoi parlare
della tua esperienza? Non deve essere facile dover occuparsi di tutti gli
aspetti di “contorno”: copertina, editing, impaginazione, stampa…
Ho trovato l’esperienza del self assolutamente positiva e non escludo di percorrerla nuovamente in futuro, anzi. Per quanto riguarda gli aspetti di contorno, come li chiami tu, ho cercato di fare il tutto nella massima economia ma in qualcosa ho chiesto l’aiuto di persone competenti nel settore. Soprattutto per la cover e l’impaginazione mi sono avvalso di una preziosa collaboratrice, senza la quale difficilmente avrei ottenuto risultati simili. Questo non è il luogo dove fare pubblicità quindi non la nominerò, ma è una grafica bravissima e ritengo che abbia creato cover davvero molto belle.
Alla luce di questa novità
ci vuoi anticipare qualcosa sul libro di prossima pubblicazione? Dicci il titolo e raccontaci un po’ la trama,
dove è ambientato, i suoi personaggi principali. Facci venir voglia di
leggerlo… incuriosiscici.
Se tutto va bene, spero sia in vendita già dal mese di giugno. Si intitola “Lo specchio della memoria”, un romanzo giallo ambientato a Ferrara, città bellissima che amo particolarmente. Il protagonista è Andrea, un giornalista con una vita molto movimentata, equamente divisa fra un lavoro che ama e i suoi tanti irrinunciabili vizi. All’improvviso la sua città, la tranquilla e pacata Ferrara, diventa teatro di misteriose scomparse e di brutali omicidi, in un’escalation di ferocia e crudeltà che nessuno poteva immaginare. Andrea si occupa di politica al giornale, non di cronaca nera, non spetta a lui seguire il caso ma qui è coinvolto, qualcuno si diverte a tirarlo in ballo, a metterlo in mezzo, e lui non può ignorare la cosa. La trama si sviluppa fra l’Emilia e il Veneto nei freddi e nebbiosi mesi di un inverno contemporaneo, ma non mancheranno i richiami al passato, a eventi accaduti molti anni prima, situazioni dietro le quali sembrano celarsi i veri motivi di tanto odio. A legare il tutto, come un invisibile fil-rouge, una serie di misteriose fotografie, le protagoniste inconsapevoli del romanzo: alcune recenti, indiscrete, scattate di nascosto, altre vecchie e sbiadite, a immortalare attimi di un passato che nasconde chissà quali segreti.
Hai dovuto fare un lavoro
di studio degli argomenti trattati o lo hai ambientato in luoghi e descritto
situazioni che conosci bene?
La città la conosco molto bene
per averci lavorato diversi anni, mentre sugli argomenti trattati cerco sempre
di informarmi, faccio ricerche, approfondimenti, e a volte chiedo l’aiuto di
qualcuno che opera nel settore.
Secondo te c’è un pubblico
specifico per questo libro o anche chi non è appassionato al genere a cui appartiene
può trovarlo interessante?
Ritengo sia destinato agli appassionati del giallo incalzante, con trama intricata e coinvolgente, che però allo stesso tempo amano entrare nell’animo dei personaggi, nelle loro emozioni e nei loro pensieri. Un romanzo che cerca di districarsi fra semplicità e approfondimento, fra cose dette e non dette, svelate e nascoste, nel tentativo di tenere il lettore incollato alle pagine.
Facci un piccolo excursus
nella tua bibliografia. Hai pubblicato altri romanzi precedentemente a questo?
A quale genere appartengono? Stai scrivendo qualcosa in questo periodo? Oppure
sei già ai dettagli?
Finora i due romanzi pubblicati sono “Il secondo Cerchio” (ed. Giraldi Editore, poi riproposto in self) e “Le parole fra la cenere” (autopubblicato.), due gialli molto diversi fra di loro sia per trama che per ambientazione. Del terzo in uscita ho già parlato, e al momento sto lavorando ad altri due progetti.Sì, due. Alcuni mesi fa ho iniziato un romanzo, ho scritto i primi venti capitoli poi mi è venuta una nuova idea e ho cominciato a scrivere anche quello in modo da non perdere la storia. Col tempo vediamo quale terminerò per primo.
Prima dei saluti finali mi
piacerebbe avere da te un’opinione del mondo nel quale ti muovi. Perché gli
scrittori self sono considerati autori meno capaci rispetto a quelli che
scrivono per le case editrici? Sono io che vedo le cose in maniera distorta o
la pensi anche tu cosi? C’è un’imperscrutabile ragione per cui un libro
autoprodotto non possa essere presente sugli scaffali di una libreria? Se poi
si ha la fortuna di entrare nelle “grazie” di un editore deve assolutamente
essere quello mainstream, che ti offre l’occasione della vita, o va bene anche
una casa editrice piccola e indipendente?
Ti dirò, credo che il mondo dell’editoria sia piuttosto esclusivo per un semplice motivo, sono tanti, tantissimi (fra i quali il sottoscritto) quelli che amano scrivere, troppi rispetto a un ridotto pubblico di lettori. E questo fa sì che le case editrici più importanti si affidino principalmente ad autori affermati, scrittori con un proprio mercato. È molto difficile, e temo lo sarà sempre di più, che i grandi editori scommettano su autori sconosciuti, a meno che non nasca una nuova J. K. Rowling con un inedito bomba come primo romanzo. Credo che gli autori self siano meno considerati rispetto a chi pubblica con una CE perché in self può pubblicare chiunque, senza dover passare da una selezione, da un giudizio di merito. Ma per esperienza diretta so di autori self bravissimi, più bravi anche di molti scrittori affermati, che meriterebbero un intero scaffale in molte librerie. Purtroppo, nello sconfinato mondo di chi scrive e chi pubblica è sempre più difficile riuscire ad emergere.
Ti ringrazio della bella
chiacchierata, ti auguro tanta fortuna e spero che non si affievolisca mai la
tua voglia di scrivere perché sei veramente bravo. Se ritieni puoi aggiungere
qualcosa che magari ritieni importante far sapere ai lettori…
Sono io a ringraziare te per l’opportunità, la vera difficoltà degli aspiranti scrittori è quella di farsi conoscere, e iniziative come la tua possono dare un contributo importante. Io non sono un’abile promoter di me stesso, mi manca il tempo, non riesco ad essere sempre presente sui social o sulle piattaforme di settore, e questo mi impedisce di raggiungere un vasto pubblico. Quindi grazie ancora per avermi concesso questo spazio. E visto che non sono un grande promoter… oggi, se me lo permetti, mi concedo una piccola pubblicità. Per chi volesse conoscermi meglio lascio l’indirizzo del mio sito web. È ancora work-in-progress ma si trova un po' della mia storia (quella che per motivi di spazio non stava in queste pagine) e soprattutto si trovano i miei romanzi, si può leggere un estratto sia di quelli pubblicati che di quelli in lavorazione, e farsi un’idea di ciò che scrivo. Quindi… vi aspetto:
https://robertogrz00.wixsite.com/autore/home
Di nuovo grazie. Complimenti ed a presto.
Consenso trattamento dati personali
Nota bene: Rispondendo alle domande di questa intervista
viene dato il consenso alla sua pubblicazione sul blog Un libro di emozioni e
sui social ad esso legati.
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