MORTI SOPRAVVISSUTI A. Sapienza
Morti sopravvissuti è il primo libro scritto da Andrea Sapienza. Romanzo autopubblicato, uscito nel marzo di quest’anno. Il protagonista è Poppy, (al secolo Filippo Toselli), il giovane rampollo di una famiglia benestante proprietaria di una ditta, la Tosefer, che vende macchinari industriali. Filippo vive a Villaforte ed è un ex di tante cose: studente, frequentatore di locali notturni, mantenuto. Ora è solo Poppy, lo è da quando una mattina assiste all’esecuzione di suo padre da parte di uno dei tre malviventi che hanno assaltato una banca nella quale era andato per accompagnare il genitore a fare delle operazioni. I tre, coperti con le maschere di Minnie, Pluto e topolino per inesperienza combinano un vero casino all’interno della filiale. Entrano facendosi scudo con la guardia giurata presente all’ingresso ma non la disarmano ed appena entrati, forse in preda al panico, uccidono subito Giancarlo Toselli. Poppy è li immobile, paralizzato dal terrore ma poi si ridesta, si accorge che la pistola della guardia è ancora nella fondina ed approfittando della distrazione dei tre assalitori, intenti a raccattare il denaro, se ne impossessa e comincia a fare fuoco all’impazzata. Risultato della sparatoria: tre banditi uccisi più la guardia giurata, il padre di poppy trucidato insieme ad un altro cliente della banca. La co-protagonista è Cristina, una giovane ragazza, anch’essa di Villaforte che dopo il matrimonio con Francesco, un uomo di 17 anni più vecchio di lei, è andata a vivere a Bolzano, città originaria del suo sposo. Ora però dopo 3 anni di matrimonio ha deciso di lasciarlo per una moltitudine di motivi, il principale dei quali è che non sopporta più il suo odore. “…quell’odore che usciva da tutti i pori e la investiva come un vento caldo…”. Francesco è un tipo scontroso, violento (non con lei), presuntuoso, ma per amore Cristina era passata sopra tutto, ma ora quell’odore nauseabondo non lo poteva più sopportare e rendeva anche tutti gli altri difetti indigesti. Cosi un pomeriggio mentre lui è fuori scappa e torna dai suoi genitori a Villaforte in Piemonte. Queste due esistenze complicate e tormentate avranno modo di rincontrarsi (si conoscevano già da giovanissimi) e di vivere situazioni fuori dall’ordinario. Un libro che mi ha incuriosito appena ne ho scoperto l’esistenza e ne ho letto la quarta di copertina. Tratta un argomento affascinante: la violenza vista non come singolo atto criminale ma come malattia contagiosa. “…cosa fa presagire un caso di violenza? Il preannunciatore più rilevante di un caso di violenza è un precedente caso di violenza…” sono le parole pronunciate dall’epidemiologo Slutkin. Nella situazione creata da Sapienza, Poppy dopo quella rapina non è più lo stesso, utilizza la violenza come diversivo contro la noia. Amico di scorribande di altri due ragazzi (i suoi bandoleri), da li in avanti comincerà a “giocare” molto più pesante. Perché la violenza è una malattia, magari è quiescente, ma è pronta ad esplodere quando ne veniamo in contatto. La nostra vicinanza ad un elemento infetto (un violento) sviluppa anche in noi questa tendenza, che può manifestarsi al di là della nostra volontà. Poi c’è la questione dei livelli ai quali, secondo la teoria di Fede (uno dei bandoleri), ogni individuo appartiene. Ognuno il proprio lo sceglie, anche inconsciamente, in base al carattere ed al contesto in cui si trova a vivere. Una volta entrato in un livello è praticamente impossibile uscirne. Ci si deve comportare sempre come il livello richiede e vedere le cose sempre da quella prospettiva. Tutti i protagonisti del libro aumentano la loro aggressività e il loro livello di violenza spinti dal loro vissuto o influenzati dai comportamenti chi gli sta intorno. Sapienza utilizza i personaggi del libro per esporre queste teorie che per quanto fantasiose per me hanno un fondo di verità. Sono affascinanti e permettono di interpretare l’epoca violenta in cui viviamo da una prospettiva particolare. Come prosegue il racconto deve rimanere una sorpresa che invito a colmare perché il romanzo è coinvolgente ed anche divertente con una scrittura forse non curatissima, ed una versione ebook rivedibile (per qualche errore di troppo), ma dalla trama originale con un ritmo vivace e descrizioni, di situazioni e di stati d’animo, molto incisive. Uno scrittore sicuramente da tenere sotto osservazione. Complimenti.
valutazione: buono
genere: thriller
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