I MISTERI DI BORGOLADRO F. Semplici
I misteri di Borgoladro è il primo romanzo thriller (anche
un po’ horror) che Filippo Semplici firma per Newton Compton. In realtà il
romanzo, rieditato per l’occasione, era già stato pubblicato nel 2017 dalla
Delos digital con il titolo Ti guarderò morire. Aveva riscosso un grande successo
e certamente anche per questo Newton Compton ha voluto iniziare da lì la sua
collaborazione con l’autore. Sono certo che anche stavolta, avendo in più la
possibilità di essere presente sugli scaffali delle librerie e dei centri
commerciali, otterrà ottimi risultati di vendita. Ne sono certo semplicemente perché
lo merita il romanzo e lo merita l’autore del quale ho letto quasi tutto ciò
che ha scritto (Il faro è un altro suo grande successo) con grande
soddisfazione. Allora, se pur con qualche piccolo ritocco, ripropongo la mia
recensione che feci in occasione dell’uscita di Ti guarderò morire, ora
diventato I misteri di Borgoladro. Pensieri che riconfermo con ancora maggior convinzione:
“Vi posso assicurare che di libri thriller ne ho letti a decine ma questo ha
avuto la rara capacità di farmi aumentare i battiti del cuore. Di farmi fremere
per le sorti dei due protagonisti e di farmi provare sentimenti contrastanti
per tutti i personaggi del romanzo. L' ansia e la suspense si fondono e si
alternano senza soste, la scrittura è scorrevole e incisiva; non è
"solo" un thriller lo definirei un soft horror (l'ho inventato ora?)
perché lo splatter, (quello buono), quello che ti fa accapponare la pelle, in
alcune situazioni, è presente ma è assolutamente funzionale al racconto anzi lo
arricchisce, lo rende più "reale". E pensare che Orlando voleva fare
solo una breve sosta per bere un po' d’acqua fresca perché quel giorno, in gita
con la moto in compagnia della sua ragazza Elise, faceva caldo, aveva una gran
sete e quel bar nel paese di Borgoladro, paesino incastonato tra distese di
vigneti e terre coltivate a due ore di distanze da Vallombrosa, sembrava
proprio fare al caso suo, non sapeva che varcata la porta di quel posto avrebbe
trovato...l’inferno. Romanzo che offre numerosi spunti di riflessione, dal
pensiero che il male è insito in ogni persona e che ognuno, anche il più
pacifico di noi, ha una soglia di sopportazione oltre la quale l’odio si
scatena. Dal potere distruttivo che può avere la rete se utilizzata nel modo
sbagliato. Dal malato desiderio di vedere la sofferenza e la violenza perpetrata
al “vicino di casa”. Tantissimi argomenti che però non si possono approfondire più
di tanto perché potrebbero rovinare il gusto della lettura cosi mi limito a
consigliarlo a tutti i lettori a cui piacciono le forti emozioni e che cercano
una storia non banale.
valutazione: più che buono
genere: thriller
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