UCCIDETE IL CAMALEONTE C. F. De Filippis
Terminata la lettura di Uccidete il camaleonte (Mondadori,
aprile 2018) terzo libro thriller scritto da Carlo F. De Filippis con
protagonista il commissario Vivacqua. Carlo F. De Filippis vive a Chieri in
provincia di Torino dove sono anche ambientati i suoi romanzi. Il libro inizia
con il commissario Vivacqua alle prese con i preparativi per andare in vacanza
siamo infatti all’inizio di agosto. Nello stesso momento la polizia di Torino si
trova nel pieno delle indagini per fermare un pericoloso ed inafferrabile
serial killer. Tutto sembra essersi risolto con l’arresto di un individuo ma
gli omicidi continuano ed il commissario Vivacqua e la sua squadra saranno,
loro malgrado, “costretti”, da prefetto e questore, ad intervenire ed a posticipare
la partenza. Non sarà un’indagine semplice perché questo serial killer sa
mimetizzarsi molto bene e più di una volta si prende beffe della polizia
continuando a mietere vittime. Non sarà facile per il commissario giungere a
conclusione di questa indagine e soprattutto quale sarà il prezzo da pagare? Il
personaggio principale è indiscutibilmente Salvatore Vivacqua all’apparenza un
po’ burbero ma invece dotato di un grande cuore e di una mente analitica e
scrupolosa che gli permette di risolvere casi molto complicati. Accanto a lui
si muove la sua squadra, il fraterno Santandrea, il fido Migliorino, e poi
Gargiulo e Patané ragazzi sempre pronti ad entrare in azione e sacrificare il
proprio tempo per metterlo a disposizione delle indagini in corso. Veniamo
finalmente alle mie considerazioni. Ho letto tutte e tre i libri di De Filippis
è devo dire che fin dall’inizio i suoi libri mi sono parsi avvincenti e scritti
nella giusta maniera per tenere legato il lettore. Ora dico anche che “malgrado”
queste ottime premesse a parer mio c’è stata un’evoluzione sia nell’intreccio
narrativo sia nei personaggi protagonisti delle sue storie. Il primo libro l’ho
amato moltissimo, fin da subito ho molto apprezzato il commissario Vivacqua.
Giunto al suo terzo capitolo, a parer mio, direi che la maturazione è completa.
La storia è molto ben studiata e sviluppata, l’intreccio narrativo è fluido e
ben comprensibile con flashback sempre coerenti e logici. Il ritmo è vivace il
libro inizia subito con forte coinvolgimento e prosegue avvincente e carico di
suspence per l’intero racconto non ci sono pagine “inutili” o poco
interessanti. Le mie conclusioni sono che De Filippis è proprio bravo e il
commissario Vivacqua è un personaggio indovinatissimo che io adoro. La
conclusione di questo libro mi ha dato proprio la sensazione di essere rimasto
orfano, un deficit emotivo difficile da superare. Non ho difficoltà a dire che
nel genere thriller De Filippis è il mio scrittore preferito a mio parere di
meglio in Italia non ce ne sono, punto. L’unico appunto che muovo all’autore è:
perché quella copertina? Libro bellissimo ma la copertina non gli rende
giustizia, non invoglia a comprarlo lo dico sinceramente io conosco gli altri
libri e non ho badato “alle apparenze” ma credo che per chi deve acquistarlo
senza sapere null’altro la copertina non aiuta.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘
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