Never Flinch - Stephen King -
recensione a cura di Lilli Luini
Sono una vecchia fan di King, ho
letto quasi tutto, ma questo libro l’ho cominciato con una certa titubanza
perché avevo ricevuto dei pareri negativi. A lettura ultimata, penso che alcuni
suoi lettori siano delusi dalla sua
svolta narrativa: dall’horror paranormale, con quella fantasia che ti
spiazzava, a un thriller realistico, sullo sfondo nero di un’America che forse
il vecchio Steve non riconosce più.
Ma che thriller, ragazzi! Che
capacità di mantenere la suspence, di raccontare l’azione! Dove gli altri
giallisti ci scrivono tre pagine, lui ti tiene in tensione per almeno trenta e
senza mollarti mai.
Il casus belli è un innocente
ingiustamente condannato che viene ucciso in prigione. Un misterioso
vendicatore manda un messaggio alla detective Izzy Jaynes: ucciderà 13
innocenti e un colpevole. E comincia a
farlo, con persone prese a caso, che si trovano nel posto sbagliato al momento
sbagliato. Izzy è molto amica di Holly Gibney, la detective privata già
protagonista degli ultimi romanzi di King. Insieme provano a muovere i primi
pass in questa indagine.
Ma c’è una terza donna che entra
prepotente nelle pagine del romanzo: Kate McKay, attivista per i diritti delle
donne, da tempo minacciata di morte dai gruppi fondamentalisti ma ora di fronte
a un pericolo concreto. Sta tenendo un ciclo di conferenze e qualcuno la segue
e tenta di assassinarla, colpendo la sua assistente che si salva per miracolo.
Lei rifiuta la protezione della polizia e sceglie Holly come guardia del corpo.
La trama si incanala così su due
direttive, da una parte il vendicatore che continua la sua missione di morte,
dall’altra il nemico di Kate, che forse è uomo, forse donna, forse sono in due.
La trama si fa via via più
potente e quando entra la cantante di gospel Sista Bessie, simbolo di
resistenza se mai ce n’è stato uno, le due trame convergono in un crescendo di
azione e tensione che tiene inchiodati alle pagine.
I personaggi, anche i minori, sono
tutti perfettamente centrati, e King cambia i punti di vista con fluidità dando
voce e presenza a ciascuno. Ogni suo personaggio rappresenta una sfaccettatura
di questo nostro mondo, incapace di trovare un equilibrio.
Anche l’America è un personaggio,
come in molti suoi libri. L’autore è in grado di mostrare strade e cittadine di
provincia, di far camminare il lettore, portarlo dentro sale di conferenza
gremite e spargere tensione sopra tutti i presenti. L’America che ne esce è
quella attuale, spaccata in due tra progresso e regressione, in un clima
culturale in cui l’ideologia diventa fede, quando non addirittura liturgia.
Ma attenzione: pur facendo tutto
questo, King non sacrifica il romanzo come intrattenimento.
C’è molto nella scrittura di
King, acuta, pulita ma anche venata di humor e capace di riflessioni profonde. Ma
soprattutto c’è una capacità di raccontare una storia come se ne incontrano
davvero poche.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2025
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