Erediterai la terra - Jane Smiley -
recensione a cura di Rossella Lombardi
L’autrice,
con una scrittura efficace, ricca di particolari, fluida ed elegante, ci
presenta ambienti, vicende e
personaggi che non si riescono a
dimenticare.
La storia si
sviluppa dal 1979 in poi in Iowa a Zebulon, un piccolo paese rurale degli Stati
Uniti dove vivono alcune famiglie , spesso in conflitto fra loro, dedite alla
propria fattoria, al bestiame e alla terra, coltivata soprattutto a mais.
Il paese, la
terra rappresentano per i
personaggi il centro del mondo, il
motivo della propria esistenza, l’ambiente in cui nascere e morire senza
sognare altro, senza desiderare alcun cambiamento : “ Nessun mappamondo, nessuna mappa erano
mai riusciti a convincermi che Zebulon non fosse al centro
dell’universo.Zebulon , dove la terra era piatta, era un luogo in cui un oggetto sferico ( una pallina di
gomma per esempio) non poteva che raggiungere
l’immobilità assoluta e, una volta fermo, affondare le sue radici fino a tre metri sotto il suolo” ( I tre
metri sotto il suolo rappresentano chiaramente lo spazio della sepoltura).
La terra,
anzi il numero di ettari posseduti, rappresentano, per gli abitanti di quel
luogo,il vero valore di ciascuno.
L’io
narrante della storia è Ginny, una donna
di trentasei anni; la primogenita con due sorelle Rose e Caroline e con un padre despota che vive incarnando la cultura del
possesso personale ( terra, bestiame e figlie) ma che un giorno ,in età non
avanzata, inaspettatamente decide di
intestare i suoi
possedimenti alle tre figlie . Questo scatenerà grandi dissidi
fra le tre donne ed i rispettivi mariti, facendo emergere vecchi rancori,
antichi traumi e segreti. Nella seconda di copertina del libro, la trama viene
ricondotta al “Re Lear “ di Shakespeare ed effettivamente molti elementi lo ricordano: la pazzia, reale o
presunta, del padre, i suoi conflitti con le figlie e i difficili rapporti fra
le tre donne, la drammatica avventura durante una tempesta ( elemento
sicuramente simbolico) che segnerà l’inizio della rottura definitiva dei rapporti all’ interno di questa
famiglia…e molto altro.
Mi ha
colpito in questa storia la capacità di
cambiamento da parte di Ginny, la sua emancipazione . All’ inizio del libro lei è la più passiva, conciliante,
benevola nei confronti del padre,
addirittura a volte antipatica. Nel procedere degli eventi ci viene poi descritta una sua reale evoluzione personale :lei prenderà finalmente in mano la
sua vita cominciando a fidarsi di se
stessa e risultando così il personaggio più forte.
Un altro
tema, spunto di riflessione, è il perdono/non perdono. E’ sempre possibile e
utile superare il rancore ed arrivare a
perdonare? Cosa ci permette di perdonare davvero ? Rose afferma :”Il perdono è un riflesso che si
attiva solo quando non riesci a
sopportare ciò che sai”.
Emerge poi
anche il tema dell’ EREDITA’, non riferito solo ai beni materiali. Ereditiamo
dal nostro passato un bagaglio fatto di cultura, valori, affetti, incontri ,
esperienze . Non sempre siamo consapevoli
dell’ importanza, del peso di ciò che ci ha costruito, nel bene e nel
male. Ginny arriverà alla fine a dire: “Il rimpianto è parte della mia
eredità. Annidate in ogni mia cellula, insieme al DNA, convivono molecole di
humus, pesticidi, gasolio, polvere di piante…e anche molecole della memoria.
Ogni persona scomparsa mi ha lasciato qualcosa e percepisco la mia eredità
quando ricordo ciascuna di loro”.
L’ultimo
tema che mi ha colpito è la distruzione,
il veleno. Lo si evince dai rapporti malati, distruttivi e avvelenati appunto
fra i personaggi. Un veleno esplicito, che esplode ma anche un veleno che cova sotto la brace, alimentato anche dal
“ non detto”. C’è poi un veleno concreto , ben descritto, rappresentato dai
pesticidi sparsi nei campi che danneggiano l’ambiente e la salute delle
persone. Ed infine c’è il veleno del rancore, dell’invidia e della vendetta che distruggono la vita dei personaggi.
I temi
presentati, sicuramente universali e frequenti negli esseri umani di ogni
epoca, fanno di questo libro un vero
classico che consiglio vivamente.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2024
Nessun commento:
Posta un commento