venerdì 13 dicembre 2024

E' COSì CHE SI MUORE

 




E’ così che si muore - Giuliano Pasini – 

recensione a cura di Maria Rosaria Vitalone

 

Giuliano Pasini con questo romanzo torna a raccontare le vicende del commissario Roberto Serra, dopo qualche anno dalla precedente pubblicazione (Il fiume ti porta via - 2015).

Il commissario Roberto Serra, torna a Case Rosse, un paese di mille anime appena, arroccato sull’Appennino Emiliano. La sua intenzione è quella di trascorrere del tempo tranquillo in quella sede seppur la sua precedente esperienza in quel paesino lo aveva travolto con una indagine difficile e davvero particolare. Assegnata a Case Rosse c’è anche l’agente Rubinia Tonelli, per lei quella è una punizione e non una scelta. I due poliziotti dovrebbero essere sufficienti per quel commissariato dove le funzioni da svolgere sono, per lo più, ordinarie.

Una telefonata però avverte di un incendio in una abitazione nella frazione di Cà di sotto. Le fiamme hanno travolto l’intero casolare. I due agenti si precipitano sul posto, dove ci sono all’opera i vigili del fuoco che cercano di spegnere quell’inferno. Il forte e cattivo odore fa immaginare che in quel luogo vi fossero animali che purtroppo sono finiti vittime del rogo. Un urlo di uno dei vigili avvisa però che dentro le mura ormai bruciate della casa vi è il cadavere di un uomo: è quello del proprietario Eros Bagnaroli, detto Burdigòn (lo Scarafaggio). Quel che poteva sembrare un brutto incidente si rivela invece un omicidio; basta uno sguardo al cadavere e il commissario Serra si accorge di un taglio netto al collo che non lascia alcun dubbio. Burdigòn è come se fosse stato sgozzato.

Inizia così questo romanzo che è valso a Giuliano Pasini l’assegnazione del Premio Giallo e Nero di Puglia avvenuta a Brindisi il 30 novembre scorso. Ha superato di pochi voti Il taglio freddo della luna di Piera Carlomagno, e poi ancora La Star di Francesca Bertuzzi, L’ombra della solitudine di Roberto Roversi e Abbaiare alla luna di Valeria Corciolani.

Roberto Serra è un personaggio che fin dalla sua prima apparizione nel 2011 - ne Venti corpi nella neve, sempre ambientato a Case Rosse - ha molto colpito gli amanti del genere. E’ uomo pieno di fragilità, che deve fare i conti con i traumi del suo passato, farsi forza nell’affrontare il suo presente e ricoprire il suo ruolo da commissario di polizia nel migliore dei modi. Non un eroe insomma. In questa storia Pasini gli affianca Rubinia, una poliziotta che forse, in quanto a traumi e trascorsi personali non è da meno del suo commissario e cerca di trascorrere i due anni di “punizione” in modo asettico, seduta davanti ad un computer in cui la massima occupazione è giocare a campo minato. L’autore deve aver pensato, a ragione, che due personaggi di questo tipo avrebbero potuto reggere una indagine complessa, resa ancora più difficile dall’ambiente chiuso e anche un po’ omertoso del piccolo paese in cui si trovano, soprattutto con chi è “di fuori” (come lo sono Serra e Tonelli). E così, seppure le premesse sono queste, il romanzo prende da subito un ritmo più sostenuto, dato anche da dialoghi mai banali con l’inserimento di quell’intercalare tipico emiliano che rende il tutto molto più vero. Le scene, così come la costruzione delle vicende, si presentano davanti agli occhi di chi legge come fossero azioni di un film.

Pasini è preciso anche nell’inserire tecniche di indagine che possono essere state già viste e lette, ma che aiutano ancora di più a comprendere la dinamica di quanto accade e soprattutto ha staccato quel che accade in questo romanzo dai romanzi precedenti. Infatti anche se il commissario Roberto Serra è un personaggio seriale, “E’ così che si muore” può esser letto tranquillamente anche da chi non conosce le indagini precedenti, come la sottoscritta. Laddove ci sono accenni a qualcosa avvenuto nel passato non incidono in maniera “fastidiosa” nel prosieguo della lettura. Nota questa che trovo altamente importante per chi legge un romanzo e non ha intenzione di leggere una serie intera.

Aggiungo due note, in conclusione, nel proporre la lettura di “E’ così che si muore”: Giuliano Pasini conosce bene il territorio in cui ha ambientato questo suo romanzo essendo nato e cresciuto proprio in Emilia (è di Zocca) e poi trasferito a Treviso e quindi le vicende sono ben inserite nel contesto. I personaggi sono tanti e di ognuno di loro la caratterizzazione è perfetta, i particolari vengono descritti in modo tale che le figure sono ben delineate. Quella che ho preferito è Nives, una signora più adulta, che vive nella parte alta del paesino e che riesce ad addolcire e ad accudire il nostro commissario in modo materno, così da mostrare quel lato più umano in una storia che racconta invece vicende brutali.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2023


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