Odore di chiuso – Marco Malvaldi
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Il fare un libro è meno che niente, se il libro non
rifà la gente".
Incuriosita dal titolo e dalla copertina, ho acquistato il
libro in libreria e ho iniziato la lettura pensando ad un ambiente chiuso che
urlava un cambiamento d'aria!
In questo viaggio mi sono ritrovata in Toscana nel 1895, un’epoca
descritta come già in declino ma proiettata al cambiamento sotto diversi punti
di vista.
Sono stata ospite del Barone Romualdo Bonaiuti presso il
Castello di Roccapendente.
Ho conosciuto Pellegrino Artusi, l'uomo che ha rivoluzionato
la cucina italiana con il suo manuale "la scienza in cucina e l'arte di
magiare bene".
Con lui oltre ad avere imparato come si cucina "il
polpettone alla zingara", ho avuto modo di partecipare alle indagini
svolte all'interno del Castello per risolvere un misterioso giallo.
Le indagini, gli interrogatori, le intuizioni del delegato
Artistico, le ipotesi formulate in ordine al delitto, le conclusioni del
medico, i suggerimenti dell'Artusi, mi hanno permesso di conoscere meglio tutti
i nobili abitanti del Castello, gli ospiti e la servitù.
È stato un viaggio lento ma piacevole, inusuale e divertente
a tratti, pieno di aneddoti curiosi, interessanti e a volte bizzarri che hanno
arricchito la trama di questo insolito giallo storico.
Quando sono arrivata alla fine, alcuni dettagli sull'epoca,
la nobiltà, il cambiamento e sull'Artusi, mi hanno fatto apprezzare il libro
anche sotto altri aspetti che non avevo minimamente considerato.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2011
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