Finchè il caffé è caldo - TOSHIKAZU KAWAGUCHI
recensione a cura di Francesca Simoncelli
Immaginate di avere la possibilità di fare un viaggio nel
tempo: la sfruttereste?
In una “magica” caffetteria, in Giappone, basta sedersi ad
un tavolo, su di una particolare sedia e farsi servire il caffè, per ritrovarsi
nel passato.
È quello che accade ai quattro protagonisti di questo
romanzo, consapevoli, però, che ci sono delle regole da seguire: la più
importante tra tutte è che qualsiasi cosa faranno o diranno, durante la loro
permanenza nel passato, il presente ed il futuro non potranno essere
cambiati.
Vi starete domandando: a che serve allora?
È quello che hanno scoperto, durante i loro viaggi
temporali, i protagonisti delle storie: avere una seconda possibilità, poter
rivedere una persona cara e dirle qualcosa che non sono stati in grado di
pronunciare al momento giusto, cercare, insomma, un modo per convivere con i
rimpianti, non potrà cambiare il futuro, ma potrà donare un cambiamento in loro
stessi, portando un po’ di pace interiore.
Romanzo nel classico stile orientale, con atmosfere
delicate e surreali, spesso commovente; con l'unica caratteristica negativa di
avere tanti nomi simili tra loro che confondono un po' il lettore.
Adesso tocca a voi…
Sareste così coraggiosi?
Chi vorreste incontrare?
Quali sono le parole che avete rimpianto di non aver mai
pronunciato?
Ah… dimenticavo… l’ ultima regola da seguire: il viaggio nel
passato dura soltanto… finché il caffè è caldo.
anno di pubblicazione: 2020
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