L’ORA DI LEGGERE –
RECENSIONI DI ELISA CACCAVALE
Poiché agosto ha cinque
settimane, mi sono trovata con un mercoledì “orfano”, dal momento che le mie
rubriche sono quattro; ecco quindi che, per questo mese, vi lascio una
recensione in più, ma con due differenze rispetto al solito:
1)
Non si tratta di un autore/autrice
italiano/a.
2)
Non sarà neppure una vera e propria
recensione, bensì piuttosto una riflessione.
Detto questo, bando alle
ciance, ecco a voi… Anime di pietra, di Lloyd Devereux Richards, Edizioni
Piemme.
Il romanzo di cui vi
parlerò oggi è un vecchio libro nuovo… o un nuovo libro vecchio, come
preferite; in Italia è uscito a luglio 2023, facendo seguito a stretto giro
alla pubblicazione estera, il romanzo però è stato pubblicato da Richards quasi
dieci anni fa, passando quasi completamente sotto silenzio. Ora, dopo dieci
anni, rinasce a un nuovo, internazionale, successo: perché? Perché la figlia di
Richards ha creato un video su TikTok che è diventato, in poco tempo, virale;
il romanzo è diventato, come si legge in copertina, “il fenomeno Tiktok” e le
vendite sono schizzate alle stelle, così come la diffusione.
Ora chiediamoci: questo
libro cosa meritava realmente? L’attuale successo o il precedente oblio?
Probabilmente nessuno delle due. Il romanzo non si presenta molto diverso da
quelli di altri autori, mostri sacri del genere thriller oltreoceano: l’agente
Christine Prusik non è molto dissimile, ad esempio, dalla Kay Scarpetta di
Patricia Cornwell e la vicenda può ricordare uno dei tanti romanzi che
gravitano intorno alle vicende di un agente dell’FBI; pertanto, così come altri
autori ottengono un successo mondiale con storie di questo genere, non è
un’assurdità che Anime di pietra stia sbancando. D’altra parte la
vicenda talvolta è un po’ inconsistente e surreale, la trama un po’ “tirata”,
la protagonista non sempre credibile (sembra che si impegni con tutte le sue
forze a mettersi nei guai in tutti i modi possibili e immaginabili; leggendo
non potevo fare a meno di pensare: “anche meno, dai!”), le vicende umane sono
tratteggiate in modo piuttosto sbrigativo e grossolano, quindi tutto questo
successo forse è eccessivo. Eppure inevitabile. E qui arriva il cuore di questa
riflessione. Ormai anche l’editoria, come quasi tutti gli aspetti della nostra
esistenza, è gestita e pilotata dai social e dai media: nel momento in cui Anime
di pietra è diventato oggetto di culto da parte dei TikToker specializzati
nella promozione di libri (in seguito ad un video qualunque, creato peraltro
dalla figlia dell’autore, non da un lettore disinteressato) il suo successo è
diventato certo e scontato, indipendentemente dal valore del libro; magari sarà
un successo effimero, ma per ora certo. È giusto? È sbagliato? Sicuramente come
lettrice ed insegnante preferirei che il successo di un libro fosse decretato
dal suo valore, o perlomeno dai gusti di un pubblico non inconsciamente
pilotato ed ammaestrato dalla moda dei social e dai gusti altrui (i gusti – o
le mode – degli influencer), eppure questa è la strada che è stata imboccata e
non vedo un cambio di rotta in vista. Detto questo cerco di prendere il buono
di tutta questa situazione: nella marea di banalità, sciocchezze e addirittura
contenuti negativi (soprattutto per i giovani) che circola su TikTok, finché la
sua fruizione porta a leggere un libro, beh, ben venga! Nella pochezza
culturale odierna, nella mancanza di lettori, nella crescente “dittatura” di
cellulari e computer, ben venga uno strumento, qualunque esso sia, che fa
prendere in mano un libro. Anche se questo libro non è un capolavoro. E
brindiamo alla buona stella di Richards, palesatasi nell’intuizione figlia. Diciamoci
la verità; un video, un semplice video, e il tuo libro, edito dieci anni fa,
diventa un best seller internazionale: chi non vorrebbe essere al suo posto?
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