domenica 1 ottobre 2023

ANIME DI PIETRA

 




L’ORA DI LEGGERE – RECENSIONI DI ELISA CACCAVALE

Poiché agosto ha cinque settimane, mi sono trovata con un mercoledì “orfano”, dal momento che le mie rubriche sono quattro; ecco quindi che, per questo mese, vi lascio una recensione in più, ma con due differenze rispetto al solito:

1)     Non si tratta di un autore/autrice italiano/a.

2)     Non sarà neppure una vera e propria recensione, bensì piuttosto una riflessione.

Detto questo, bando alle ciance, ecco a voi… Anime di pietra, di Lloyd Devereux Richards, Edizioni Piemme.

Il romanzo di cui vi parlerò oggi è un vecchio libro nuovo… o un nuovo libro vecchio, come preferite; in Italia è uscito a luglio 2023, facendo seguito a stretto giro alla pubblicazione estera, il romanzo però è stato pubblicato da Richards quasi dieci anni fa, passando quasi completamente sotto silenzio. Ora, dopo dieci anni, rinasce a un nuovo, internazionale, successo: perché? Perché la figlia di Richards ha creato un video su TikTok che è diventato, in poco tempo, virale; il romanzo è diventato, come si legge in copertina, “il fenomeno Tiktok” e le vendite sono schizzate alle stelle, così come la diffusione.

Ora chiediamoci: questo libro cosa meritava realmente? L’attuale successo o il precedente oblio? Probabilmente nessuno delle due. Il romanzo non si presenta molto diverso da quelli di altri autori, mostri sacri del genere thriller oltreoceano: l’agente Christine Prusik non è molto dissimile, ad esempio, dalla Kay Scarpetta di Patricia Cornwell e la vicenda può ricordare uno dei tanti romanzi che gravitano intorno alle vicende di un agente dell’FBI; pertanto, così come altri autori ottengono un successo mondiale con storie di questo genere, non è un’assurdità che Anime di pietra stia sbancando. D’altra parte la vicenda talvolta è un po’ inconsistente e surreale, la trama un po’ “tirata”, la protagonista non sempre credibile (sembra che si impegni con tutte le sue forze a mettersi nei guai in tutti i modi possibili e immaginabili; leggendo non potevo fare a meno di pensare: “anche meno, dai!”), le vicende umane sono tratteggiate in modo piuttosto sbrigativo e grossolano, quindi tutto questo successo forse è eccessivo. Eppure inevitabile. E qui arriva il cuore di questa riflessione. Ormai anche l’editoria, come quasi tutti gli aspetti della nostra esistenza, è gestita e pilotata dai social e dai media: nel momento in cui Anime di pietra è diventato oggetto di culto da parte dei TikToker specializzati nella promozione di libri (in seguito ad un video qualunque, creato peraltro dalla figlia dell’autore, non da un lettore disinteressato) il suo successo è diventato certo e scontato, indipendentemente dal valore del libro; magari sarà un successo effimero, ma per ora certo. È giusto? È sbagliato? Sicuramente come lettrice ed insegnante preferirei che il successo di un libro fosse decretato dal suo valore, o perlomeno dai gusti di un pubblico non inconsciamente pilotato ed ammaestrato dalla moda dei social e dai gusti altrui (i gusti – o le mode – degli influencer), eppure questa è la strada che è stata imboccata e non vedo un cambio di rotta in vista. Detto questo cerco di prendere il buono di tutta questa situazione: nella marea di banalità, sciocchezze e addirittura contenuti negativi (soprattutto per i giovani) che circola su TikTok, finché la sua fruizione porta a leggere un libro, beh, ben venga! Nella pochezza culturale odierna, nella mancanza di lettori, nella crescente “dittatura” di cellulari e computer, ben venga uno strumento, qualunque esso sia, che fa prendere in mano un libro. Anche se questo libro non è un capolavoro. E brindiamo alla buona stella di Richards, palesatasi nell’intuizione figlia. Diciamoci la verità; un video, un semplice video, e il tuo libro, edito dieci anni fa, diventa un best seller internazionale: chi non vorrebbe essere al suo posto?


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