L’INVITO - Ruth Ware -
recensione di Alice Bassoli
Nora, una scrittrice che ha tagliato i legami con il passato
e i vecchi amici del liceo, si risveglia in un letto d’ospedale, gravemente
ferita e incapace di ricordare ciò che è accaduto nelle ore che hanno preceduto
il suo ricovero. L’ultima cosa che rammenta è di aver accettato a malincuore
l’invito a trascorrere un weekend in una suntuosa villa nei boschi, per
festeggiare l'addio al nubilato della sua ex migliore amica, Clare, con cui non
ha rapporti da oltre dieci anni. La presenza dei poliziotti in ospedale le fa
dedurre che sia successo qualcosa di molto grave, di cui lei però non riesce a
ricordare nulla. La storia è costruita su due livelli temporali: il presente
(Nora in ospedale e i frequenti interrogatori da parte dagli inquirenti), e i
numerosissimi flash back che raccontano le dinamiche svoltesi durante il
weekend nella villa, in cui Nora si trova catapultata indietro nel tempo,
costretta a confrontarsi con un passato che ha cercato di dimenticare. Ho
divorato questo romanzo in pochissimi giorni per due motivi: in primis la prosa
è fluida, scorrevolissima, piacevole e mai stucchevole, e poi c’è la trama,
intrigante, intrisa di suspence che tiene altissima l'attenzione del lettore e
lo costringe a rimanere connesso alla storia per scoprire cosa accadrà. Un
romanzo davvero delizioso, questo della Ware, che mi ha tenuta sveglia fino a
tarda notte, da tanto desideravo saperne sempre di più. Libro consigliatissimo
per chi cerca un romanzo giallo che nella sua struttura essenziale e
tradizionale riesca ad essere altamente suggestivo, e ad offrire un’ottima
compagnia.
Genere: giallo
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