martedì 18 aprile 2023

spazio self publishing - Elena Carletti -

 






Sono felice che ad aprire questa nuova rubrica sia una autrice che io stimo molto e che ha già scritto diversi romanzi. Il libro che voglio consigliare oggi si intitola Camera 6-0-1 è stato scritto da Elena Carletti ed è uscito il 21 febbraio 2023

Tre motivi per leggerlo:

Elena Carletti ritorna a pubblicare un suo romanzo dopo due anni di assenza. I suoi fans (compreso io) erano in trepida attesa anche perche i suoi precedenti libri avevano tutti avuto un’ottima accoglienza. Non si può proprio perdere il suo rientro nel giallo.

Il coraggio va premiato. Camera 6 0 1 è un romanzo piuttosto lungo e quindi a mio modo di vedere coraggioso. Per rientrare nel mondo della scrittura ha deciso di scrivere una storia che alla fine conta più di 300 pagine. Coraggioso perché non è semplice tenere avvinto il lettore per un così tanto tempo. Bisogna essere bravi ad infarcire la storia di sorprese e colpi di scena, di suspense e avvenimenti. Devo dire che la missione è perfettamente riuscita.

Quando si legge un libro autopubblicato bisogna anche predisporsi ad accettare qualche piccolo compromesso. Non sempre la grafica è curatissima. A volte è l’editing che non appare accuratissimo. Spesso l’impaginazione è un po’ approssimativa (soprattutto negli ebook). Qua tutto è ben fatto, anche la scrittura è senza errori marchiani. Tutto scorre perfettamente e si può godere appieno del racconto senza “contrattempi”. 

 

Intervista a Elena Carletti:

Ciao Elena come stai? Bentrovata innanzitutto. Voglio essere sincero, avevo perso le speranze di leggere un tuo nuovo romanzo. Invece ai fatto una piacevolissima sorpresa ai tuoi lettori. Una storia nuova di zecca, e che storia! Ci racconti come è nata l’idea di scrivere Camera 6-0-1?

Ciao Gino, per prima cosa devo ringraziarti per aver pensato a me. Camera 6-0-1 è un romanzo al quale tengo molto, ho impiegato un anno di tempo per scriverlo e l’idea è nata dalla voglia di “giallo”. Devo essere sincera, in un primo momento la storia era leggermente diversa, avevo come sempre chiaro il finale ma i personaggi sono nati dopo.

 

L’ho definito un libro coraggioso sia per la sua lunghezza ma anche, e ce se ne rende conto leggendolo, per la trama, complessa e ricca di colpi di scena, che ha richiesto sicuramente molta attenzione nella sua preparazione. Un lavoro importante, si avverte l’energia e l’impegno che hai profuso per scriverlo. Senti di aver scritto un romanzo di valore? Sei soddisfatta?

Sì, sono davvero soddisfatta questa volta e, senza peccare di superbia, mi sento di dire che questo romanzo è di valore. La trama principale è complessa come piace a me, e ci sono tante sottotrame dietro, ognuna importante ai fini della storia.

 

Addentriamoci nella trama di Camera 6-0-1 e nei suoi personaggi. C’è un motivo particolare nel fatto che il romanzo ha per protagonisti dei giornalisti e la loro attività di redazione e di inchiesta? Cosa ti ha ispirato?

I personaggi principali sono dei giornalisti per un semplice motivo: era più facile. Nei miei precedenti romanzi ho usato protagonisti come avvocati e tecnici di laboratorio, lavori dei quali purtroppo non so molto. Per fortuna ho avuto una schiera di aiutanti in questo senso che mi hanno detto ciò che poteva essere veritiero o meno. Per questo romanzo ho quindi scelto una categoria più “semplice” se così si può dire. A differenza degli avvocati, i giornalisti hanno più libertà di azione e meno vincoli legali. Ma c’è anche un altro motivo: amo il giornalismo e fin da piccola avrei voluto lavorare per una redazione.

 

E’ un libro complesso con tanti personaggi, una trama principale e tante sottotrame. Tanti colpi di scena ed una buona dose di suspense. Tanti protagonisti ma la principale è senz’altro Luna. Ne sentiremo ancora parlare? E degli altri componenti della redazione? Li troveremo ancora protagonisti in altre inchieste giornalistiche?

Devo essere sincera, non amo le serie e mi piace usare personaggi nuovi per ogni romanzo ma credo proprio che questa volta non sarà così semplice lasciar andare Luna, Ettore e Fox. Ho amato ognuno di loro dal profondo del cuore, fino a considerarli degli amici intimi. Luna è una ragazza forte e tenace ma nello stesso tempo un’ottimista, una che crede ancora nella bontà delle persone. Fox è sveglio, bello, intelligente, come posso lasciarlo andare? Infine Ettore, il mio preferito, un uomo sagace, brillante e “scafato” ma nello stesso tempo onesto. Credo che sentirete ancora parlare di loro.

 

Le donne sono il motore di tutta la vicenda. Luna, Sofia, Nadia, Veronica ed altre. Ci sono anche importanti personaggi maschili ma le donne sono fondamentali. Immagino non sia un fatto casuale…

In effetti non è casuale, essendo donna mi trovo meglio a usare personaggi femminili. Bisogna parlare di quello che si conosce per fare un buon lavoro e l’universo maschile è un luogo troppo lontano per me.

 

Curo con molto piacere questa rubrica che promuove gli scrittori che pubblicano in self publishing. Lo sai io sono da sempre vostro sostenitore. Per te è una soluzione ormai consolidata, che utilizzi da sempre per i tuoi romanzi. Ti si può ritenere un’esperta in questo campo. Per la tua esperienza si possano fare buoni “prodotti” anche senza l’ausilio di una casa editrice? Come te la cavi con editing, illustrazione, impaginazione ecc.?

Sì, noi autori indie ce la possiamo fare! Per prima cosa l’autopubblicazione è un metodo per curare tutte le parti del lavoro che non finisce con la scrittura ma prosegue anche dopo. Sei libero di scegliere copertina, impaginazione, prezzo e tutto il resto. Ovvio, ci vuole un po’ di impegno e di costanza ma soprattutto devi avere le spalle larghe e lasciar perdere tutti quelli che vedono il self publishing come una fucina di somari che nessuna casa editrice avrebbe voluto.

 

Se vuoi aggiungi pure altre informazioni. Tutto ciò che ritieni importante per gustare al meglio il tuo romanzo…

Posso aggiungere di essere felice, non so se questo romanzo avrà il successo che merita (perché lo merita) ma sono comunque fiera del lavoro che ho fatto. Nei miei romanzi non ci sono mai personaggi a caso, buttati lì per sbaglio, magari al quarto capitolo, che poi scompaiono senza lasciare alcuna traccia. Tutti i protagonisti hanno un ruolo nella storia, anche se piccolo. Non ho mai amato quelle trame dove l’assassino è un personaggio che compare solo alla fine; quando leggo mi piace indagare, cercare il colpevole, usare tutti gli indizi per svelare la verità. In Camera 6-0-1 i protagonisti sono quelli, dall’inizio alla fine, così come il colpevole e gli indizi ci sono tutti, sta al lettore cogliere quelli giusti.

 

Ti ringrazio per la disponibilità, a presto.

Grazie a te, come sempre…

 

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