Oggi nello spazio interviste ho il piacere di ospitare
l’autrice Alisea Rea. Benvenuta nel blog Giallo e cucina e grazie per avermi
dedicato un po’ del tuo tempo.
Prima di parlare diffusamente dei tuoi libri, e di tante
altre cose interessanti, ti faccio qualche domanda di carattere generale, per
conoscerti un po’ meglio. Sono le domande di routine, quelle che io faccio
soprattutto agli autori emergenti o che ho il piacere di incontrare per la
prima volta. Sono domande forse un po’ banali, ma indicative per conoscere
meglio lo scrittore che ho di fronte. Pronta? Allora Alisea raccontaci un po’
di te dove nasci e vivi, la tua formazione, qual è il tuo lavoro e poi dicci
come nasce l’idea di scrivere romanzi.
Ciao Gino, è un enorme piacere essere qui a confrontarmi con
te. Ti ringrazio per avermi presa in considerazione. Sono nata a Napoli e vivo
in provincia. Sono diplomata in perito commerciale e ragioneria, nulla a che
vedere con la formazione umanistica. Lavoro da ormai sei anni per un’azienda di
depurazione e filtraggio acqua nel settore telemarketing. Dopo anni di gavetta,
sono diventata Team Leader e ora mi occupo della gestione e del coordinamento
della squadra. Amo scrivere da sempre perché la scrittura mi salva e mi fa
sentire libera. Tuttavia, fino a sei anni fa, non pensavo di essere all’altezza
di scrivere un romanzo. Non avevo il coraggio di esprimere su carta le storie
che animavano la mia mente. Cercavo di relegarle in un angolo, ma di notte
tornavano sotto forma di sogni e incubi. Hanno deciso loro per me. Mi hanno
costretta a scriverle. Sono felice del risultato.
Oltre a scrivere sei anche una lettrice? Hai un genere
preferito? Preferisci gli ebook o il libro cartaceo?
Non mi considero una lettrice ma una ‘‘divoratrice’’ di
libri. Leggo da quando ne ho memoria e non ho mai smesso. Leggere apre la mente,
ti catapulta in nuovi mondi e ti fa vivere tante vite diverse. Il mio genere
preferito è senz’altro il thriller psicologico. Ho bisogno di adrenalina,
suspense e di colpi di scena. Preferisco il cartaceo, ma leggo anche e-Book
perché la mia mole di lettura è così alta che mi ritroverei la casa sommersa da
libri altrimenti.
Scrivi quando riesci o preferisci un momento particolare
della giornata?
Scrivo in qualsiasi momento del giorno e della notte,
infatti ho sempre un taccuino a portata di mano. Perché la mia ispirazione
viaggia così veloce che se non scrivessi subito ciò che ho in mente, lo
dimenticherei e non me lo perdonerei mai.
Per scrivere Nuda nell’ombra hai seguito una scaletta o
ti sei fatta condurre dalla narrazione?
Ho scritto Nuda nell’ombra di getto, lasciandomi guidare
solo dalla fantasia. Tuttavia, prima che scrivessi il finale mi sono bloccata,
perché sostanzialmente non mi sentivo capace e all’altezza della situazione.
Così l’ho lasciato nel cassetto per quattro anni, durante i quali ho fatto
ricerche e ho acquisito conoscenze su come progettare un romanzo, delineare il
profilo dei personaggi, descrivere ambientazioni e scrivere dialoghi verosimili.
Una volta soddisfatta, ho iniziato la prima revisione di Nuda nell’ombra che è
stata più una riscrittura. Per il prossimo romanzo, ho già preparato una
scaletta e una scheda dei personaggi così non mi fermerò per anni prima di
pubblicarlo.
Per le mie interviste cerco spesso di chiacchierare con
autori non ancora noti del tutto, emergenti o esordienti, per cercare di farli
conoscere meglio ai lettori. Spesso, molti di loro, scelgono la via della auto
pubblicazione per mettere sul mercato il proprio libro. Tengo molto in
considerazione il mondo del self publishing. Non lo ritengo affatto un mercato
di serie B. In esso ci sono autori di assoluto rilievo e che meritano un’alta
considerazione. Invece tu per vedere pubblicato il tuo romanzo hai scelto una
strada diversa forse ancora poco conosciuta e utilizzata dagli scrittori. Il
crowdfunding. Mi devo ancora avvicinare con decisione a questo modo di
pubblicare. Sono certo anche in quell’ambito ci siano autori di grande talento.
Tu mi puoi raccontare la tua esperienza? Come hai maturato l’idea del
crowdfunding?
Mentre scrivevo Nuda nell’ombra, ho conosciuto la casa
editrice Bookabook per puro caso sui social e sono rimasta affascinata da
questo modo innovativo di vivere l’editoria. L’idea di base del crowdfunding
nasce per creare una comunità intorno al libro prima ancora che esso sia
presente nelle librerie. I lettori che preordinano la propria copia, non
comprano un libro ma un progetto editoriale e sono presenti in tutte le varie
fasi che precedono la pubblicazione e attraverso il passaparola decretano il
suo successo. Vedono con i propri occhi un manoscritto diventare un libro vero.
Di conseguenza, non sono solo lettori o lettrici, ma diventano madrine e
padrini del libro stesso. La mia personale esperienza con Bookabook e con il
crowdfunding è stata più che positiva. La casa editrice non mi ha mai lasciato
sola durante tutte le fasi. Durante la campagna di crowdfunding, sono sempre
stata aiutata dalla mia Campaign strategist: una professionista della comunicazione
che ha elaborato la strategia migliore per raggiungere l’obiettivo, mi ha
insegnato il modo migliore per farmi conoscere e utilizzare i social. Grazie a
Bookabook, sono entrata a far parte di un gruppo di scrittori esordienti che
come me stavano affrontando la stessa esperienza. Ci siamo sostenuti a vicenda,
consigliati e migliorati. Sono stati i migliori compagni di viaggio che possano
esistere e alcuni sono diventati grandi amici.
Il Self publishing è sicuramente un ottimo modo per farsi
conoscere, ma con il crowdfunding non si è mai soli. Credo che lo utilizzerò
anche per le mie prossime pubblicazioni. Vorrei terminare questa risposta con
il proverbio africano che mi ha accompagnata durante tutta la campagna di
crowdfunding e che descrive in pieno ciò che ho provato: ‘’Sognare da soli è
solo un sogno. Sognare insieme è la realtà che comincia.’’
Va bene ti ho importunato abbastanza passiamo senz’altro
a parlare del tuo romanzo, Nuda nell’ombra. Raccontami un po’ la trama, chi
sono i personaggi principali. Mettici un po’ di curiosità addosso.
Alba è solo una ragazzina impaurita, quando a diciotto anni,
scappa dal suo paese bigotto e provinciale per rifugiarsi a Verbeno. La colpa è
della sua ‘‘Ombra’’, una figura senza volto che l’ha perseguitata portandola
quasi alla pazzia. A Verbeno trova la sua nuova vita e la sua anima gemella. Ma
dopo cinque anni di tranquillità, il passato torna a bussare con un semplice
messaggio. Un messaggio firmato dalla sua Ombra che sembra intenzionata a
finire il lavoro cominciato anni prima. Per sopravvivere, Alba dovrà tornare
dove tutto ha avuto inizio, per riconoscere le maschere che la circondano ed
essere disposta a pagare il prezzo della libertà. Ma Nuda nell’ombra non è solo
la storia di Alba. È la storia di Loris che non si fida delle donne, ma grazie
all’amore di Alba accetta di restare all’oscuro del suo passato; di Giorgio
Rivieri, investigatore privato che aiutando Alba nella sua ricerca, aiuterà se
stesso a sfuggire a una dipendenza; di Kirsten, una donna tradita e vessata da
suo marito che troverà la forza di andare avanti. È la storia degli abitanti di
Castel Baria, che avevano tutti un motivo per voler distruggere Alba.
Chi è l’Ombra di Alba? Ma soprattutto, Alba sarà di nuovo
vittima o diventerà carnefice?
Spesso ultimamente mi è capitato di leggere romanzi
ambientati in città immaginarie. Anche nel tuo libro i due luoghi dove si
consumano le vicende che racconti sono inventati, per inciso parlo di Verbeno e
Castel Baria. Perché questa scelta? E’ casuale o voluta?
Ho scelto di ambientare Nuda nell’ombra in città immaginarie
volutamente. Non me la sono sentita di addentrarmi in descrizioni di città
reali per la paura che non corrispondessero del tutto alla verità. Creando
luoghi immaginari, ho potuto liberare la fantasia senza bloccarmi.
Come mai come tua prima esperienza letteraria hai voluto
affrontare un argomento così duro e drammatico come lo stalking e il revenge
porn? Sono tra i crimini più aberranti e subdoli che ci siano. Colpiscono nella
sicurezza e nella dignità della persona. La storia che racconti è di fantasia
ed è semplicemente ispirata dai fatti di cronaca o è veramente capitato
qualcosa di simile a qualche tua conoscenza? Ed anche i personaggi che animano
il romanzo sono ispirati a persone reali o sono anch’essi frutto della tua
fantasia?
Ho voluto affrontare temi così duri e drammatici perché le
donne devono iniziare a parlare e denunciare. La metà delle donne che conosco,
compresa me, sono state vittime di violenza fisica o psicologica da parte di
uomini il cui unico scopo è dominare, controllare e manipolare. Tutti i
personaggi del mio libro, quindi, sono ispirati a persone reali che ho
conosciuto nel corso della mia vita. Ho scritto Nuda nell’ombra dopo un periodo
non proprio felice. Anche io, come Alba e tante altre donne, sono stata perseguitata
dalle mie ombre. Le mie si chiamavano: paura, insicurezza, senso di
inadeguatezza e soprattutto vergogna. Vergogna per delle azioni che sfuggivano
al mio controllo. Ma non era colpa mia! E vorrei che le donne a cui mi sono
rivolta, leggendo il mio libro, riflettano che non è neanche colpa loro. Vorrei
che iniziassero a parlare, a essere solidali tra loro e che non si nascondano
dietro la ‘’morale’’ che a volte è solo un buon modo di stereotipare una
persona. Vorrei che siano davvero libere. Ma Nuda nell’ombra non è solo per le
donne, è anche per chi è contro la violenza di qualsiasi tipo e spero che possa
portare un po' di luce a chi come me, nasconde il buio dentro.
Se credi aggiungi pure qualcosa rispetto al romanzo che
ti fa piacere far conoscere. Qualche aspetto particolare.
L’unico aspetto che vorrei aggiungere riguarda il messaggio
finale di Nuda nell’ombra: Le paure vanno affrontate, ma per affrontarle
bisogna conoscerle. Solo entrando nell’oscurità, solo prendendone
consapevolezza, si può essere davvero liberi.
Ultima domanda: stai già preparando qualcosa, stai
scrivendo un nuovo romanzo o per ora ti godi il successo di questo?
Sì, sto già scrivendo un nuovo romanzo e spero di terminarlo
entro quest’anno.
Sei ospite del blog Giallo e cucina e qui le interviste
terminano sempre con due domande obbligatorie: la prima non è proprio una
domanda ma un pensiero gentile. Consiglia, oltre al tuo libro, altri due
romanzi che ti hanno colpito, o a cui sei particolarmente legata, e che vorresti
che tutti leggessero.
Sarebbe scontato consigliare i libri dei miei autori
preferiti: Sebastian Fitzek, Wulf Dorn e Daniel Keys. Consiglierò dei romanzi
validi di autori esordienti come me, nonché i miei compagni di viaggio nella
campagna di crowdfunding:
Fight or Flight-
World of women di Filippo Barbanti, un fantasy distopico che racconta di un
mondo dominato dalle donne. Carta Carbone di Diego Crozzolin, un romanzo
paradossale che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine. Infine,
Intimatica di Alessandro Perriello, una favola punk che amo definire un trip infinito.
Sono scrittori validi e grandi amici. I loro romanzi meritano di essere letti
perché, anche se lontani dal mio genere preferito, mi sono piaciuti tantissimo.
La seconda è: qual è il piatto o la pietanza che
preferisci, alla quale non sai proprio resistere e perché?
Da buona napoletana non posso che rispondere la Pizza. Ha il
profumo della mia infanzia e il sapore della felicità.
Ti ringrazio della bella chiacchierata e della disponibilità,
ti auguro tanta fortuna.
Grazie a te per questa opportunità di farmi conoscere e per
il bellissimo confronto. Ringrazio anche tutti i lettori di Giallo e cucina che
ci seguiranno. A presto!
Di nuovo grazie. Complimenti ed a presto.
Consenso trattamento dati personali
Nota bene: Rispondendo alle domande di questa
intervista viene dato il consenso alla sua pubblicazione sul blog Giallo e
cucina e sui social ad esso legati.
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