mercoledì 11 settembre 2019

IL DELITTO HA LE GAMBE CORTE





IL DELITTO HA LE GAMBE CORTE C. Frascella
Appena terminato il secondo romanzo con protagonista l'ex poliziotto Contrera, ovvero Il delitto ha le gambe corte, scritto da Christian Frascella, edito dalla Einaudi. Scrivere la trama o riassumere quel che succede in questo thriller lo ritengo fondamentalmente inutile. Principalmente perché mi sottrae tempo per descrivere ciò che questo libro mi ha trasmesso e poi perché essenzialmente il protagonista assoluto è uno solo, Contrera, con la sua esistenza che fa acqua da tutte le parti. Tutti gli “altri” sono semplici comprimari. Fondamentali, ma solo coprotagonisti. Non ho letto null’altro, di Christian Frascella, oltre ai due libri con Contrera protagonista. Posso solo immaginare cosa mi sono perso, è mia ferma intenzione scoprirlo presto. Brucio è tra le letture che voglio fare da tanto tempo ed ora so che non deve più aspettare. Lo dico perché in questi due libri Frascella scrive proprio come piace a me, come lo farei io se ne avessi le capacità. Ironico, cinico, spietato, scorretto, fatalista. La vita di Contrera è un totale fallimento ma lui non è un fallito. Anche se lo si potrebbe facilmente pensare. Una persona che ha sbagliato tanto ma che ha dei valori. È un grandissimo bastardo ha fatto soffrire tante persone ma la vita per questo le ha sempre presentato un conto salato. A suo modo cerca riscatto e malgrado tutto sa farsi voler bene. Con una umanità fuori dal comune fa quasi tenerezza per quante ne combina, spesso inconsapevolmente. Tutti possiamo rispecchiarci in Contrera, nei suoi difetti, lui rappresenta l'iperbole della cialtronaggine ma in ognuno di noi c'è un po' di lui, riconoscersi non è difficile. Passando al libro dico solo che più di 350 pagine sono finite in 3 giorni. Un romanzo che hai "bisogno" di continuare a leggere per il ritmo incalzante, per la scrittura semplice ma coinvolgente, per l'ironia dei dialoghi, per le situazioni sorprendenti. Ovviamente non tutto è perfetto ad esempio l’incontro col “papa nero” (nessuna paura è un soprannome) e le modalità col quale questo avviene mi sono risultate un po’ forzate quasi a banalizzare tutta la situazione che invece ha una sua logica ed una sua drammaticità. Sul finire anche la rivelazione di Anna mi è sembrata un po’ fuori registro; però, però…quando l'ho finito ero arrabbiato perché sono già in astinenza di Contrera, della sua vita disperata, del suo mondo, di barriera di Milano che conosco benissimo ed ogni volta che ne veniva nominata una via mi illuminavo. Ho passato 10 anni di vita in quei luoghi, andavo a scuola in corso Vercelli.  Piazza Respighi, corso regio parco, via Ivrea, sono posti che conosco bene. Lunga vita a Contrera. Applausi
valutazione: più che buono
genere: thriller

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