EMPATIA I.Bonetti
Appena terminato il romanzo, auto pubblicato, scritto da
Iris Bonetti Empatia uscito all’inizio dell’estate. I protagonisti principali
sono Marc e Sara. Lui è un biologo molto capace che ha concluso diverse ricerche.
All’inizio del libro è alle prese, insieme al suo gruppo, con lo studio di una
cura per combattere l’autismo. Lei invece è un’insegnante di equitazione e
lavora in un ranch. Il proprietario ha messo a disposizione le sue strutture,
soprattutto i suoi cavalli, per aiutare, attraverso il contatto con gli animali,
dei bambini autistici che rientrano in un progetto regionale che ha come
obbiettivo il miglioramento delle loro condizioni di vita attraverso la pet therapy.
Inizialmente Marc e Sara non si conoscono ma una serie di situazioni li
metteranno in contatto e da li avrà inizio una storia emozionante e molto
coinvolgente, piena di colpi di scena. Non è un libro breve (500 pag.) ma si
legge piuttosto velocemente grazie anche ad una scrittura scorrevole ed all’impazienza
di sapere cosa riserva il racconto. Il romanzo è molto curato, sia dal punto di
vista lessicale che da quello della struttura. La trama è molto suggestiva ed
anche il suo svolgimento. Il finale poi è adrenalinico e tiene col fiato
sospeso in più occasioni. Oggettivamente è un ottimo romanzo. Personalmente però
ho alcune perplessità: devo rilevare, al contrario di quanto è segnalato sulla
copertina, che non è propriamente un thriller o meglio, non in maniera
preminente. Un romanzo che ha al suo interno tanti generi diversi: fantasy,
romance, fantascienza. A livello personale non amo particolarmente commistioni tanto
eterogenee come in questo caso. Soprattutto quando a pagarne maggiormente è l’aspetto
thriller. Una cosa va evidenziata, nelle parti più “forti” del romanzo
l’autrice è molto incisiva e non mancano scene molto d’impatto, le descrizioni
dei vari omicidi sono sempre piuttosto “precise”; per questo mi sento di dire
che abbandonando gli altri generi avremmo un’autrice (pura) di thriller molto valida.
Un altro aspetto che io non amo particolarmente è il coinvolgimento dei bambini,
soprattutto quando diventano protagonisti di molta sofferenza. Ma sono
valutazioni assolutamente personali. L’analisi oggettiva rimane che ho letto un
buonissimo romanzo molto curato, ben condotto e molto coinvolgente. Complimenti.
valutazione: buono
genere: altro
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