lunedì 8 settembre 2025

SIDDHARTHA

 




Siddharta - Hermann Hesse -

recensione a cura di Patrizia Zara



Se avessi letto questo piccolo racconto in giovane età, sono convinta che lo avrei idealizzato con l’ardore e l’irruenza dell’inesperienza, e avrei capito solo ciò che volevo capire, con l’arroganza che contraddistingue la verde stagione della vita.

La saggezza non si può insegnare: bisogna attraversare le vie dell’esistenza, scandite dal tempo, imposte dal destino, dal fato, volute dal libero arbitrio. Occorre percorrere le strade della ribellione, dell’esaltazione, delle gioie e dei dolori, della rabbia e della rassegnazione, per comprendere che la vita è un ciclo incessante che gira e rigira, fino a ritornare al punto di partenza. E lì, con la sola consapevolezza — dolce e amara — si riesce a godere ciò che si è perduto lungo il cammino: ciò che non si è potuto comprare, perché la natura della vita, dentro e fuori di ognuno di noi, non ha prezzo.

Non si può acquistare il senso della vita, di ogni vita terrena. La vita si può solo assaporare, ascoltare, comprendere e accettare.

“Son dovuto passare attraverso tanta sciocchezza, tanta bruttura, tanto errore, tanto disgusto e delusione e dolore, solo per ridiventare bambino e poter ricominciare da capo. Ma è stato giusto, il mio cuore lo approva, gli occhi miei ne ridono.”

"Siddharta" è un racconto che va letto al tramonto — metafora di una vita vissuta — su una sedia a dondolo, sorseggiando una tisana tiepida. 
“E in te c’è il silenzio, un riparo nel quale puoi rifugiarti in ogni momento e rimanervi a tuo agio.” 
In quel silenzio, ci si sente inondati dal passato, sfiorati e avvolti a un tempo da tutte le età della vita.

Hermann Hesse ci conduce attraverso un mondo di parole e silenzi, un viaggio che non ha confini geografici, ma si snoda nei meandri dell’anima. 
"Siddharta", il nome che danza tra le pagine, è un richiamo all’eternità. Il suo cammino non è solo un viaggio nel tempo e nello spazio, ma un’immersione profonda nell’essenza stessa dell’esistenza umana.

Hesse, con la sua prosa lirica, ci svela il segreto: *Siddharta* è ogni uomo, ogni donna, ogni anima in cerca di significato. Attraverso le sue avventure, scopriamo che la saggezza non è una meta da raggiungere, ma un fiume da attraversare. Un fiume che scorre dentro di noi, tra le rive dell’ignoto e della comprensione.

Il giovane Siddharta, con gli occhi aperti come petali di loto, abbandona la sua vita dorata per cercare la verità. Incontra asceti, amori, e il Buddha stesso. Ma è nel silenzio di un fiume, nell’ascolto delle sue acque, che trova la risposta. Non nei libri sacri, né nelle parole degli altri, ma nel battito del suo cuore.

La sua ricerca non è solo spirituale, ma anche sensuale. Kamala, la cortigiana dai capelli d’oro, gli insegna l’amore e la passione. Eppure, Siddharta sa che l’ebbrezza dei sensi è solo un velo, un riflesso sulla superficie del fiume. L’essenza è più profonda, come le radici degli alberi che si intrecciano sotto l’acqua.

Vasudeva, il barcaiolo saggio, diventa il suo maestro. In silenzio, tra le onde, Siddharta impara l’arte dell’ascolto. Non solo delle parole, ma anche del respiro del mondo. E quando il figlio di Siddharta, giovane e ribelle, si allontana, è Vasudeva a mostrargli la via: 
“Ascolta il fiume, ascolta il vento, ascolta il tuo cuore.”

"Siddharta"non è solo un romanzo, ma un canto, un mantra che risuona nel tempo. È un invito a cercare, a danzare tra le ombre e le luci della vita. A scoprire che la verità è un mosaico di esperienze, un tappeto tessuto con fili d’oro e d’argento.

“Il mondo, caro Govinda, non è imperfetto o impegnato in una lunga via verso la perfezione, è perfetto in ogni istante. Ogni peccato porta in sé la grazia, tutti i bambini portano già in sé la vecchiaia, tutti i lattanti la morte, tutti i morenti la vita eterna.”

E così, mentre chiudo il libro, sento il fiume dentro di me. Le sue acque mi portano verso l’infinito, e il cuore batte al ritmo di "Siddharta". Non ho letto queste parole prima, ma le ho sempre conosciute. Sono il richiamo dell’anima, il viaggio senza fine.


genere: narrativa


 


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