La fabbricante di stelle - Melissa Da Costa -
recensione a cura di Alice Bassoli
Una fiaba per adulti, un balsamo per il cuore.
Arthur ha solo cinque anni quando sua madre gli racconta che
presto partirà per Urano, dove disegnerà le stelle. Un modo poetico e
struggente per spiegare a un bambino la separazione più difficile di tutte: la
perdita di una madre. Anni dopo, Arthur diventa padre e solo allora capisce
fino in fondo il gesto d’amore che si cela dietro quella “bugia meravigliosa”.
Mélissa Da Costa costruisce una storia delicata, parla di
un’assenza che non smette di pulsare nel petto.
È un racconto zuccherino, sì, ma mai banale. Struggente,
eppure pieno di luce. Una storia che parla di morte ma trabocca di vita.
Che guarda avanti, pur sapendo che qualcosa, o qualcuno, sta
per finire.
Una lettura toccante, che accarezza dolcemente le ferite più
profonde e ci ricorda che l’amore e l’immaginazione sono i veri strumenti per
sopravvivere all’addio.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2025
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