Ho
paura torero - Pedro Lemebel
Recensione di Miriam Donati
“La primavera
era arrivata a Santiago come ogni anno, ma arrivava con colori vivaci che
gocciolavano i muri di graffiti violenti, Slogan libertari, mobilitazioni
sindacali e marce studentesche disperse in puro guanaco. A tutta velocità, le
capre dell'università resistevano al flusso sporco dei poliziotti. E ancora e
ancora tornarono alla carica, scendendo in strada con la loro tenerezza molotov
infiammata di rabbia. Con una bomba pulita hanno tagliato l'elettricità e tutti
hanno comprato candele, accaparrandosi candele e ancora candele per illuminare
le strade e i fossati, per innaffiare la memoria con le braci, per accendere
l'oblio. Come se stessero calando la coda di una cometa che sfiora la terra in
omaggio a tanti scomparsi"
Lemebel
scrive in modo meraviglioso, la sua carica visiva è molto alta e colloca
perfettamente il lettore nell'atmosfera dell'epoca. Il suo stile è barocco,
sovraccarico, colto, provocatorio, irriverente, sarcastico, coinvolgente,
immaginario e ricchissimo dal punto di vista lessicale. Leggerlo è un piacere,
le parole scorrono e si trasferiscono in un dipinto dove quello che sta
succedendo appare in modo plastico. Ha
un linguaggio che è un miscuglio tra il colloquiale, persino volgare, e il
poetico. Il lirismo racchiuso nella sua narrazione rende questo romanzo una
grande opera d'arte da godere semplicemente lasciandosi trasportare dalla sua
musicalità e bellezza. Una prelibatezza da gustare lentamente e tornare a
leggere solo per il piacere di gustarla ancora. La letteratura nella sua forma
più pura.
La
storia è dura e triste ma allo stesso tempo folgorante e giocosa, piena di
sordidezza, miseria, violenza e ingiustizia ma anche di una dignità
infrangibile, di quelle che ci permettono sempre di sentire una brezza, per
quanto tenue, di speranza per un'umanità e una società che il più delle volte è
orribile. In questa triste situazione Lemebel mette in scena il tentativo di
assassinare il dittatore Pinochet insieme alla nascita di un amore impensabile.
Un
giovane militante del Fronte Patriottico Manuel Rodríguez, che partecipa alla
preparazione dell’attentato, incontra La Fata dell’Angolo (nella traduzione
italiana) Loca del Frente (nella versione originale), un trans che lo sostiene,
senza esplicita conoscenza, nei suoi piani politici. Le tensioni della
relazione e le tensioni della preparazione e dell'esecuzione dell'attentato
tengono il lettore sulle spine.
I
monologhi interiori della Fata dell’Angolo in prima persona, contrastano con la
narrazione in terza persona che descrive gli eventi da un punto di vista più
oggettivo inseriti in una struttura lineare. Tali monologhi sono brillanti per
la capacità espressiva e rivendicativa della Fata innamorata di Manuel, sarta
di tovaglie per le mogli dei generali golpisti, cantante delle coplas di Sara
Montiel (Ho paura torero è un verso di una sua canzone). Questo
rapporto si svolge in un contesto ben disegnato: le proteste, le gomme che
fumano per le strade della capitale, i blackout, il rintocco, spesso
angoscioso, del "Diario de Cooperativa", i boleri, le rancheras e le
ballate dell'epoca, Pinochet alle prese in intimità con i suoi fantasmi e
incubi, e con Lucia, la moglie logorroica, infatuata degli ultimi modelli di
Nina Ricci.
La
Fata dell’Angolo, protagonista e testimone, accattivante personaggio
carnevalesco, ponte tra sogni e miseria, è sdolcinata e kitsch perché è il suo
modo di affrontare la bruttezza del mondo, a testa alta, senza nascondere la
sua condizione di transessuale, esagerando la propria femminilità. Un
personaggio tenero, commovente, coraggioso, onesto, leale, potente che ha
dovuto superare un passato di abusi ed emarginazione. Deve vivere praticamente
ai margini della società, nel suo mondo folle, con lo stigma di essere
transessuale in un paese e in un tempo sotto l'oppressione della dittatura; lo
si adora fin dal primo incontro, si soffre per lui fino all'ultima pagina. La
Fata, nonostante il suo passato difficile, il suo presente triste e il suo
futuro incerto, è capace di creare magie, di portare sorrisi, di creare
bellezza con i pochi mezzi che ha a disposizione, e, soprattutto, dà una grande
lezione di dignità con la sua gentilezza e il suo carisma. E non è ingenua, non
si lascia ingannare da Carlos e dai suoi amici, sa benissimo in cosa si sta
cacciando. Perché, nonostante la differenza di età, si è innamorato.
In
definitiva, la Fata dell’Angolo è un personaggio che sfida le norme sociali e
culturali del suo tempo e che lotta per essere accettato e rispettato da coloro
che la circondano. La sua presenza nel romanzo è fondamentale per lo sviluppo
del personaggio di Carlos, e per l'esplorazione di temi come l'identità, la
sessualità e la discriminazione. Tematiche dolorosamente vicine all’autore, ne
consegue un’eccezionale capacità nell’evocare sensazioni, turbamenti,
percezioni: i moti interiori dei suoi personaggi sono descritti in maniera pura
e genuina, con una maestria che incanta e turba il lettore, alternando passaggi
struggenti a uno stile tutto sommato beffardo e irriverente, rendendo l’opera
ricca di sfumature e di chiavi interpretative.
Come
si legge nella quarta di copertina, "Pedro Lemebel ricostruisce l'amara
e sordida realtà della dittatura, avvolgendola in orpelli e paillettes, al
ritmo di boleri e canzoni d'altri tempi. Intreccia militanza politica e
dissidenza sessuale, scrittura e oralità, cultura alta e cultura popolare",
la cultura popolare infatti è un elemento chiave nel libro. Attraverso la
musica, il cinema e la televisione, Pedro Lemebel costruisce un universo
narrativo ricco e complesso che riflette la realtà sociale e culturale del Cile
di quegli anni.
Ci
sono due brani eccezionali nel libro, il primo è la maestria nel raccontare in
contemporanea l'attentato al dittatore e la scena del cinema gay. E il secondo
ha a che fare con ciò che lo stesso Lemebel ha detto del suo stile, "la
rabbia è l'inchiostro della mia scrittura"; quella rabbia, quasi una
vendetta, ha il suo culmine nella reazione che Lemebel immagina di Pinochet
dopo l'attentato, "sul sedile posteriore, il Dittatore tremava come una
foglia, non riusciva a parlare, non riusciva a pronunciare una parola, statico,
senza muoversi, senza riuscire a sistemarsi sul sedile. Piuttosto, non voleva
muoversi, seduto sul caldo intonaco della sua merda che gli scorreva lentamente
lungo la gamba, lasciando uscire il fetore putrido della paura. Olé!
I
temi affrontati sono vari: violenza, discriminazione, amore e lotta per diritti
e libertà.
La
violenza è utilizzata per esplorare la realtà politica e sociale del tempo in
cui si svolge la storia ed esplorare la psicologia dei personaggi. Pedro
Lemebel mostra la brutalità del regime militare cileno e la repressione subita
dai gruppi emarginati della società, come gli omosessuali e i dissidenti
politici. La violenza subita ed esercitata è una manifestazione del loro dolore
e della loro rabbia per l'oppressione che subiscono. In questo senso, la
violenza diventa una forma di resistenza e di lotta contro il sistema
oppressivo.
Attraverso
la figura della Fata, Lemebel ci mostra la lotta quotidiana di un transessuale
per trovare il proprio posto in una società che lo emargina e lo discrimina. È
un personaggio complesso e poliedrico che sfida gli stereotipi di genere e
sessualità. È un uomo che si veste da donna e che si innamora di un
guerrigliero rivoluzionario, ma è anche un essere umano con paure, desideri e
sogni. vive ai margini della società ed è costretto a nascondere la sua vera
identità per sopravvivere. Lemebel tramite le sue traversie ci mostra la
crudeltà e l'ingiustizia del regime militare e come ha colpito le persone più
vulnerabili della società. Lemebel non romanticizza o idealizza la sua vita, ma
ci mostra le difficoltà e i pericoli che affronta per essere ciò che è nella
società cilena dell’epoca.
Man
mano che il romanzo procede, la Fata dell’Angolo diventa una sorta di mentore
per Carlos, aiutandolo a esplorare la propria sessualità e a capire meglio il
suo posto nel mondo. Attraverso le loro conversazioni Carlos inizia a rendersi
conto che l'identità sessuale è fluida e mutevole, e che non esiste un unico
modo di essere maschio o femmina.
La
passione e il desiderio si mescolano con l'incertezza e la paura, creando una
tensione emotiva che si mantiene per tutto il romanzo. Attraverso il loro
amore, entrambi i personaggi sfidano le norme e i pregiudizi di una società
conservatrice e repressiva. Pedro Lemebel in modo crudo e onesto riesce a
creare una storia d'amore che trascende i limiti del convenzionale e diventa
una forma di resistenza e lotta contro l'oppressione e l’ingiustizia, una sfida
alle norme e ai pregiudizi di una società conservatrice e repressiva.
Genere
Narrativa
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