Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita- G.C.
Giacobbe -
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Vecchio paradosso di Zenone di Elea diceva che se il
tempo scorre il tempo non esiste, perché l'istante non potendosi fermare non
c'è: appena comincia è già finito".
È stato un viaggio veloce, inaspettato, irrazionale.
Ho esplorato i meandri della mente umana attraverso una
scrittura semplice, diretta, ironica e un pò fuori dalle righe.
Il libro non è solo un manuale tascabile di psicologia.
È molto di più.
Un saggio pieno di suggerimenti pratici, di metafore,
esempi, riferimenti (anche ironici) a tecniche psicologiche orientali - quali
quelle buddiste, zen e yogistiche -
per prevenire le nevrosi, i circoli viziosi che conducono a
stress, ansie e pensieri negativi, ma soprattutto a inevitabili seghe mentali.
Molto interessante il suo punto di vista.
Il pensiero come risposta alla memoria, come metodo al pari
del sogno per allentare la tensione "elettrica" creata nel cervello.
Il testo comunque è un invito a pensare meno, a godersi la
vita, a ridere e soprattutto ad imparare a distinguere cosa è reale da ciò che
non lo è.
Ho apprezzato la spiegazione e il suggerimento dell'uso dei
mantra per uscire da circoli viziosi della mente.
Della tecnica dell'osservazione passiva, del respiro
profondo e soprattutto della "presenza mentale" come metodo per
acquisire "consapevolezza" di ciò che accade fuori o dentro di noi.
È stato un viaggio quasi onirico per certi aspetti, specie
nell'ultimo capitolo.
Dove con un dialogo più intimo, profondo, quasi poetico,
questo brillante professore racconta gli "incontri" e ci fornisce un
perfetto esempio di osservazione, accettazione, consapevolezza del mondo che ci
circonda.
genere: altro
anno di pubblicazione: 2012
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