mercoledì 25 giugno 2025

UN CASO PER MARASCHINO

 




Un caso per maraschino - Paolo Zagari -

recensione a cura di Stefania Calà

 

Maraschino è un reporter romano cinico e disilluso. Elettra è una stagista che ha molto da imparare ma che, sin da subito, si dimostra una discente attenta e motivata. I due, insieme, si ritrovano a investigare, in parallelo alla polizia, su una serie di omicidi avvenuti nella Capitale. Il primo cadavere è quello di un ristoratore, il secondo di una prostituta, il terzo quello di un giovane e aitante ragazzo ucraino. E non solo, a un certo punto una dipendente del ristorante viene rapita e sfregiata con l'acido. Cos'hanno in comune tutti questi delitti?

La penna di Zagari è smaliziata e veloce, proprio come il suo protagonista. La narrazione si snoda attraverso dialoghi essenziali e funzionali, forse troppo concisi.

Ho molto apprezzato la personalità di Maraschino, affascinante nel suo essere politicamente scorretto, nonché la descrizione delle vie di Roma mentre il nostro le attraversa col motorino. Sembra quasi di essere lì con lui.

Ma imprecisioni nell'uso della punteggiatura, così come i diversi refusi, mi hanno dato l'idea di un lavoro non attenzionato fino in fondo.

Ho riscontrato anche alcune incoerenze nella narrazione e un finale, secondo me, ingarbugliato e poco realistico.

Una lettura tutto sommato gradevole, spero che l'autore si affini ancora di più e ci regali altre avventure di questo simpatico personaggio. Siamo abituati a "eroi senza infamia", mentre Maraschino si erge a personaggio autentico, sincero, con i suoi modi bruschi e uno sguardo disincantato alle vicende su cui investiga. È lui il vero punto di forza di questo romanzo. La trama, invece, non mi ha convinta.

Voto 5,5/10

CIT. "Col motorino a Roma il traffico non esiste, come le regole. (...) Col motorino tutto è possibile, anche arrivare puntuale a un appuntamento."

CIT. "Ecco uno dei pochi riti democratici di questa città: cornetto e cappuccino. Miliardario o morto di fame avranno lo stesso trattamento per due euro e cinquanta."

CIT. "Non c'è nessun conforto nel ricordo, solo rabbia."

CIT. "Prima il piacere, poi il dovere, per ultima, semmai, l'ambizione."

CIT. "Lavorare con l'immaginazione è troppo letterario e io non faccio narrativa ma cronaca."

CIT. "È un fatto e va detto. Sai come si chiama: DOVERE DI CRONACA."

CIT. "Era come se fosse marchiata a fuoco. Fuori sulla carne e dentro nella memoria."

CIT. "Omicidi asimmetrici è un titolo che da solo vale un editoriale."

CIT. "La regola base dell'ermeneutica: un testo lo si legge per quello che dice, quello che non dice, e quello che vorrebbe dire."


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024

 


Nessun commento:

Posta un commento