The mist – Stephen King –
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Avrai più paura dei mostri che infestano la nebbia o
di quelli che vivono negli abissi dell'animo umano?"
È il dubbio che ha accompagnato la mia lettura.
The mist è un Romanzo breve, scorrevole, che appartiene al
genere horror con spiccati tratti di fantascienza.
È stato un viaggio surreale in compagnia del Re dell'horror,
nel New England del Nord, nella regione del Maine, nei pressi di Long Lake,
precisamente a Bridgton.
Da subito, leggendo l'incipit sono entrata nel vivo della
storia travolta dalla potenza di un uragano...
Dopo la tempesta, la nebbia ha avvolto ogni cosa...e strani
avvenimenti si sono verificati.
Ma come se ciò non bastasse, la paranoia, la follia e la
minaccia di un male sconosciuto hanno rivelato le fragilità umane e
l'incapacità di gestire le situazioni con lucidità e di lavorare insieme per la
sopravvivenza.
La mia attenzione è stata catturata dal rapporto tra
"la nebbia" e "il sogno".
Due immagini che si confondono in un'unica figura onirica,
fugace e priva di concretezza nel mondo reale.
Tanto da chiedermi dove inizia la nebbia e dove finisce il
sogno di questo viaggio.
Immagino la nebbia come il confine dello scrittore diviso
tra la realtà e il sogno.
E mentre cerco indizi per supportare la mia tesi, il viaggio
volge al termine.
Tornando a casa, ripenso ancora una volta a quelle immagini
della nebbia così oniriche romanzate, ai luoghi avvolti dal suo anatema e ai
sopravvissuti.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui King ha chiuso il
racconto. Un finale oscuro, criptico che lascia tanti punti di domanda.
Prima che queste figure svaniscano del tutto, mi fermo,
ancora qualche minuto, in quel luogo in cui i cervi guadano il fiume
Connecticut.
Poi...Apro gli occhi.
"I sogni, dopotutto, sono cose prive di sostanza,
proprio come la nebbia".
genere: horror
anno di pubblicazione: 2018
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