martedì 26 agosto 2025

KALA

 




Kala - Colin Walsh -

recensione a cura di Rossella Lombardi


La casa editrice Fazi non ha classificato questo libro come thriller, infatti non l’ha editato nella collana “ Darkside” ma invece in quella della narrativa “ Le strade”. A mio parere invece questa storia è un thriller  che presenta una scomparsa, numerose violenze  ed aggressioni e un omicidio con la conseguente ricerca del colpevole e dei complici. Sicuramente però in questa storia c’è anche molto altro: l’adolescenza (con i primi amori, le rivalità, i sogni e i progetti per il futuro…), le famiglie disfunzionali ( i rapporti difficili, i tradimenti, l’incapacità genitoriale …).

Nel 2003 in un paese irlandese sul mare, la storia racconta le vicende  di un gruppo di sei quindicenni, tre ragazze e tre ragazzi che si misurano con l’amore, l’amicizia , il coraggio, la complicità, i segreti degli adulti e i loro diseducativi comportamenti. Una di loro, Kala, all’improvviso scompare . Quindici anni dopo tre di questi personaggi, ormai adulti, si ritrovano nel paese per la partecipazione ad  un matrimonio. Il libro inizia infatti ne 2018 ; i  titoli dei capitoli  portano appunto  i nomi di  Helen, Mush e Joe e, all’ interno dei quali, si alternano i ricordi adolescenziali di ciascuno di loro con i fatti che avvengono nel presente. All’inizio questi sbalzi temporali non indicati graficamente  mi hanno un po’ disorientata, poi però sono stata piacevolmente coinvolta nella narrazione. I tre protagonisti assistono al ritrovamento dei resti del corpo della loro amica Kala, uccisa quindici anni prima e qui inizia la ricerca del colpevole . Nella seconda parte del libro il ritmo diventa più incalzante, i fatti tragici e violenti sostituiscono in parte l’indagine psicologica  dei sei adolescenti, fino ad arrivare ad un finale forse un po’ prevedibile. Questa è stata una piacevole lettura che lascia un po’ immaginare al lettore alcuni aspetti della relazione tra i sei adolescenti, senza però averne approfondito i particolari. E’ come se riportasse  delle istantanee  senza analizzare i sentimenti, i drammi e i tormenti dei personaggi.  Spesso, nei loro dialoghi , i sei ragazzi citano con desiderio, tensione e propensione , il termine  “ Altrove”. Io credo che l’autore intendesse sottolineare il bisogno di questi giovani  di uscire da quel piccolo, chiuso ed asfissiante ambiente di paese ma anche di poter sognare, nel loro futuro, un “Altrove” come un diverso modo di essere e di diventare .

 Ho trovato un po’ strana e per me poco comprensibile, la scelta dell’autore  di riportare in prima persona i racconti di Helen e Mush, mentre Joe racconta  i fatti e i suoi pensieri in seconda persona , come se uscisse da sé e si narrasse ad un altro. E’ forse una sua ricerca di identità?

Cosa rimane di  questo libro, oltre alla piacevolezza di seguire un thriller?  La consapevolezza  che il passato, le esperienze fatte, le relazioni avute segnano fortemente la personalità di ciascuno.  La sottolineatura che c’è chi si allontana  dal  proprio  ambiente,  considerandolo  troppo chiuso e limitante, per cercare la propria realizzazione altrove ( Helen e Joe ), ma c’è anche chi ( Mush ) è rimasto a gestire il bar di famiglia,  dedicandosi a costruire relazioni e a coltivare affetti. Infine c’è chi nella storia per sentirsi qualcuno sceglie di raggiungere il potere e la ricchezza  con la violenza, la sopraffazione  e i soprusi.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2025

     


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