Preludio - Carla Madeira -
recensione a cura di Rossella Lombardi
Ho avuto modo di conoscere ed apprezzare Carla Madeira
leggendo il suo libro precedente “L’amore è un fiume “ che ho amato molto.
Questa seconda opera conferma la bravura dell’autrice nell’indagare le
relazioni familiari e la ricerca delle origini delle ferite dell’anima.
In questo libro la storia è potente, intensa e dolorosa; la
struttura è ben costruita con una buona
e coerente scelta del linguaggio. Il racconto si sviluppa alternativamente su due piani temporali, nel
presente e nel passato. In maniera molto originale vengono narrate due storie parallele e convergenti : i
capitoli della prima , seguendo una
numerazione progressiva dall’uno al diciotto, si alternano con i capitoli dell’ altra che vengono
numerati dal diciotto all’uno. I
capitoli numero “uno” segnano l’
incontro tra le due storie, il passato che incontra il presente anzi lo spiega
,lo giustifica. In tale capitolo la protagonista è Vedina, la giovane moglie di Abel, frustrata
, delusa e depressa . Lei compirà un
gesto sconsiderato e apparentemente
incomprensibile nei confronti di suo
figlio di cinque anni. Il lettore non può non chiedersi come può la vita averla
portata a tanto ! La narrazione, con il susseguirsi delle vicende di ciascuno
dei componenti della famiglia , porterà alla risposta a questa domanda. L’autrice ripercorre le
storie di due fratelli gemelli identici,
dei loro genitori e dei loro nonni. Il padre
dei gemelli, non sopportando più la moglie fredda e bigotta , per farle
un dispetto, registra i due neonati all’anagrafe con i nomi di Abel e Cain.
Così la madre , per evitare la maledizione evocata dall’ episodio biblico, cresce i due figli
chiamandoli Abel e Abelinho, evitando opportunamente il riferimento a Caino. I
gemelli vivranno in perfetta simbiosi : un’unica identità in due corpi separati
fino alla prima scolarizzazione , quando cioè sono costretti a differenziarsi ,
anche nel nome. Col tempo prenderanno strade diverse e inizieranno a rivelare le loro differenti personalità.
La storia vedrà i due ragazzi crescere ed affrontare
l’esperienza della morte, dell’ amore, dell’ insuccesso , della rivalità e dei
conflitti. Tanti sono i temi e le
riflessioni che emergono da questa
lettura. Da parte di tutti i personaggi c’è la continua ricerca dell’ amore:
l’amore come assenza, come dono, come
condanna .” Niente è più doloroso che sentirsi rifiutati !”. C’è
poi naturalmente il tema della famiglia, con tutte le sue problematiche, all’
interno della quale spesso si sceglie di
non scegliere, di vivere nel silenzio , nell’incomprensione dove l’ amore non è quasi mai né esplicito,
né garantito.
Questa storia mi ha molto
coinvolta. Tutti i personaggi sono interessanti ciascuno con le sue luci e le
sue ombre. Li scopriamo fragili, anaffettivi, vendicativi, violenti ma anche
empatici, sinceri, talentuosi e
determinati . Ho trovato molto coerente il titolo “Preludio”; probabilmente
l’autrice ha voluto sottolineare come all’origine di ogni comportamento e di ogni scelta c’è sempre una causa, un evento
scatenante, avvenuto nel passato, un “ Preludio” . “ A volte occorre riavvolgere il nastro e
tornare alla vigilia, della vigilia, della vigilia dell’evento. Il momento
preciso in cui prendiamo o veniamo
presi da una direzione e un bel giorno o
un triste giorno…siamo ciò che siamo !”
Ho letto tempo fa un articolo
illuminante di uno psicologo, di cui non ricordo il nome, riferito alle cinque
cause delle ferite indelebili di cui ciascuno di noi può essere rimasto
vittima : l’abbandono, il rifiuto, il tradimento, l’umiliazione e
l’ingiustizia. In questo libro tali cause compaiono tutte.
La conclusione della storia è inattesa, non convenzionale ma
finalmente con una luce di speranza, perché l’amore salva.
genere: narrativa
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