Identità negate - Ferdinando Salamino -
recensione a cura di Gino Campaner
🙁Punto debole: come consuetudine con i romanzi di Salamino leggiamo una storia a forte impatto emozionale, con personaggi che arrivano dritti al cuore. Ma quello che Salamino a suo tempo ha costruito intorno al personaggio di Michele Sabella per me rimane inarrivabile. Quella trilogia, soprattutto il primo volume, per me resta inavvicinabile. Almeno per ora...
🏁Finale: quasi un doppio finale. Nel primo si conclude l'indagine sulla morte di Nadia. Si conosce finalmente il nome dell'assassino. Nel secondo un lungo interrogatorio chiarisce il ruolo di Ivan in tutta la vicenda. Entrambe creano attesa e suspense. Le ultime pagine, dolorose e toccanti, ci fanno scoprire un Ivan Castelli inaspettatamente meno cinico e freddo.
🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐⭐
In questo romanzo, in questa storia, anche chi non ha commesso materialmente il
delitto non può ritenersi innocente. Sono tutti, anche solo moralmente,
colpevoli. Che poi è un po’ la storia di tutti i delitti. Il colpevole è uno
solo ma per riuscire a commettere il crimine si è potuto giovare
dell'indifferenza o della complicità di molti. Nel romanzo colpevoli e non, col
loro disdicevole comportamento, hanno contribuito a creare i presupposti per i
fatti tragici che si sono verificati. Bugie, omissioni, manie, mancanze. La
meno colpevole è probabilmente colei che ha subito l'oltraggio più grande,
Nadia. Ancora un ottimo romanzo di Salamino che una volta di più, in maniera
magistrale, mette a nudo le ossessioni ed i peccati dell'animo umano.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2025
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