L’arte di saper parlare – Cicerone –
recensione a cura di Francesca Tornabene
Questo viaggio mi ha condotta in un'epoca lontana alla
ricerca dei segreti dell'arte oratoria di Cicerone.
Un uomo saggio, grande filosofo, giurista, politico,
statista ancora così tremendamente attuale.
Sono rimasta affascinata dall'opera e mi sono persa nella
selva della sua eloquenza tra idee, parole feconde e tra pensieri filosofici.
Mi sono immersa totalmente in un bagno pieno di cultura
filosofica, di doveri, di virtù, di costumi, di leggi e di storia.
Ho avuto modo di riflettere sul modo in cui la letteratura
possa migliorare l'uomo e i suoi rapporti sociali.
Ma soprattutto, mi sono lasciata ispirare da questa arte
antica, posta al patrocinio dei giuristi e dei grandi oratori.
Così, ho approfondito i concetti di un linguaggio unico,
diverso da quello dei filosofi, dei sofisti, degli storici e dei poeti.
Poiché, l'oratore deve studiare e far palestra di
discussioni.
Deve essere convincente, moderato nel dilettare e tale da
commuovere l'uditorio.
Ma più di ogni altra cosa deve avere buon senso, metodo e
disciplina nell'adoperare le parole e riconoscere quali sono le più convenienti
in ogni occasione.
Un linguaggio che viene descritto come opera d'arte che
affonda radici profonde nella dottrina e nell'esercizio, nell'eleganza e nel
ritmo, nei fatti e nelle parole, nella verità e nel dubbio, nell'essenza stessa
delle cose e nell'esteriore.
È stata un'esperienza che trascende ogni immagine fin qui
conosciuta e che rafforza le mie conoscenze, le mie passioni, le curiosità e
soprattutto i miei studi.
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