lunedì 10 marzo 2025

LA RAGAZZA DEL TRENO

 




La ragazza del treno - Paula Hawkins

recensione a cura di Patrizia zara



Cosa fai se la tua vita è piatta e sull'orlo del completo fallimento? Due sono le soluzioni, a mio avviso: o ti dai una mossa e riprendi le redini della tua vita prima che vada completamente alla deriva, oppure crei castelli in aria spiando la vita degli altri.

Rachel è un personaggio fallito in ogni suo aspetto e non suscita alcuna simpatia: brutta, scialba, passiva e alcolizzata. Gioca con la fantasia, non solo spiando una coppia di coniugi attraverso il finestrino di un treno che è diventato parte integrante della sua banale esistenza, ma costruendo attorno a queste figure ignare una vera e propria fiaba.

A differenza del personaggio di "Il diario di Bridget Jones", simpatico e dotato di una buona dose di ironia, che decide di riprendere in mano la propria vita e di cominciare un diario in cui scrivere tutta la verità su se stessa, Rachel è una donna che si nasconde sfalsando la realtà: l'erba è sempre più verde dall'altro lato della recinzione, in questo caso oltre il finestrino di un treno.

Fin qui, ci siamo. Ma Rachel non si limita solo a spiare la vita altrui attraverso il grigiore di un opaco finestrino di un treno ordinario. Probabilmente, nel suo inconscio, desidera entrare a far parte della vita di quei personaggi, "spensierati e amorevoli", che ammira ogni giorno e a cui ha dato nuove identità. Ci penserà il destino (o quel pensiero fortemente desiderato?) a intrecciare la sua esistenza con quella di perfetti sconosciuti, assegnando così un senso e una giustificazione alla sua piatta esistenza.

Da qui parte il thriller che avvalora il motto "la realtà non è mai come sembra". La voce di Rachel si mescola con quella di Anna e di Megan, e le linee rette diventano, da questo momento in poi, rette incidenti.

Il romanzo ha una scrittura fluida, seppure grigia come il cielo autunnale delle città inglesi. La struttura è semplice nella narrazione in prima persona, anche se il finale risulta un po' aggrovigliato e, a tratti, presenta delle forzature.

Scritto sotto forma di diario alternando più voci narranti (Rachel, Anna, Megan) e avvalorato da un buon inizio, di certo non si può considerare un capolavoro. Tuttavia, l'autrice ha saputo creare un thriller psicologico partendo proprio dalla banalità esistenziale, e ciò è bastato per il successo che ha ottenuto.

"È un sollievo essere di nuovo sul treno delle 8.04. A dire il vero, non muoio dalla voglia di arrivare a Londra per iniziare la settimana; anzi, Londra non mi piace per niente. Voglio soltanto affondare nel morbido schienale di velluto, sentire il calore del sole che filtra dal finestrino, cullata dal dondolio del vagone al ritmo confortante delle ruote che corrono sui binari."


genere: thriller

anno di pubblicazione: 2021

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