Dracula - Bram Stoker -
recensione a cura di Stefania Calà
Una doppia lettura e una doppia recensione per questo classico della
letteratura mondiale.
Pubblicato nel 1897, il romanzo di Bram Stoker è stato poi oggetto di numerose
rivisitazioni, soprattutto cinematografiche.
La storia la conosciamo tutti: l'autore prende spunto da personaggi realmente
esistiti (nello specifico, Vlad Tepes o Vlad Dracula o, ancora, Vlad III di
Valacchia) per raccontare la storia del principe che si battè contro il popolo
ottomano per difendere le sue terre. Noto per la sua ferocia, il principe era
detto anche "l'impalatore", perché era in questo modo che giustiziava
i suoi nemici. In un documento Dracula viene definito "wampyr" e da
qui l'appellativo vampiro.
Senza dilungarmi troppo, mi preme dire che la lettura del romanzo originale non
è stata una passeggiata. Lo stile è quello epistolare/diaristico e, purtroppo,
molto asciutto e descrittivo, tanto da non suscitare alcuna emozione o
curiosità. Ho apprezzato l'edizione BUR perché ha una bellissima prefazione
scritta da Vittorino Andreoli che, da sola, vale tutto il libro.
Contemporaneamente, ho letto l'edizione di Chiaredizioni che, invece, mi
è piaciuta tantissimo perché è frutto di un progetto grafico davvero notevole,
un lavoro di tesi affrontato in IED. Questo secondo volume contiene la storia
di Dracula riformulata in breve e arricchita da immagini bellissime ed
evocative. Un viaggio non solo geografico ma anche all'interno della storia
stessa. Tanto per fare qualche esempio, i diari e le lettere si presentano come
pagine di diario o lettere e i luoghi citati vengono approfonditi a mo' di
guida turistica.
Se non avessi scelto di fare questa doppia lettura, credo che non sarei
riuscita a terminare il romanzo.
Non riesco a dare una valutazione obiettiva, troppo condizionata dal volume di
CHIAREDIZIONI che è meraviglioso.
Il romanzo, di per sé, mi ha delusa.
Voto complessivo a questa esperienza di lettura 7/10 (e sono stata generosa)
genere: classico
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