Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald -
recensione a cura di Alice Bassoli
"Il grande Gatsby" (1925) è il terzo romanzo di
Francis Scott Fitzgerald ed è considerato il suo gioiello letterario.
Ambientato negli Stati Uniti del primo dopoguerra, racconta una storia d'amore
drammatica. Jay Gatsby, un uomo che ha accumulato ricchezze tramite attività
illecite, vive circondato da feste sfavillanti, auto lussuose e compagnia
costante, ma nel profondo è solo e consumato dal ricordo del suo unico, grande
amore: Daisy.
📖 A raccontare questa
storia è Nick Carraway, un giovane che si trasferisce accanto alla villa di
Gatsby. Fra i due nasce un rapporto di amicizia, soprattutto quando Gatsby
scopre che Nick è il cugino di Daisy, ora sposata con il rozzo e infedele Tom
Buchanan.
✨ La scrittura di Fitzgerald è
poetica, ricercata. I personaggi sono delineati attraverso i loro gesti, le
loro scelte e le loro azioni. 🔥 Fitzgerald fa sentire
il lettore un osservatore silenzioso, che può cogliere i pensieri dei
personaggi solo attraverso i loro gesti, le loro azioni e i dialoghi. Non
troviamo per nostra fortuna pipponi mentali, anzi: l’autore si guarda bene dal
rimestare nei pensieri dei suoi personaggi. Sono i fatti a parlare, non
l'ennesimo monologo interiore logorroico e destabilizzante.
😢 Daisy incarna egoismo e
superficialità, in netto contrasto con la profondità di Gatsby e del narratore.
Il libro ti lascia addosso un senso di ingiustizia che non se ne va facilmente.
Un must have da leggere assolutamente.
genere: narrativa
anno di pubblicazione in Italia: 1936
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