Falconera - Fabio Ceraulo
recensione a cura di Patrizia Zara
Fabio Ceraulo è lo scrittore che disseppellisce storie dimenticate, scava nelle
fosse comuni per dare voce a chi non viene menzionato nei libri di storia:
l’umanità comune, quella che ha vissuto sulla pelle, nella quotidianità del
presente, la sorte storica degli eventi.
E con eccezionale equilibrio mescola realtà e finzione come se stringesse un
patto con il lettore: ti racconto una storia come la può raccontare uno
scrittore di romanzi ma ricorda che non verrò mai meno al vincolo della verità.
E di solito sono storie imbarazzanti, vergognose, ingiuste.
In "Falconera" le vicende si svolgono in una piccola comunità
siciliana di provincia (da qui il titolo) e si inseriscono nel momento di
passaggio dalla dominazione borbonica al regno d'Italia, sullo sfondo della
spedizione dei Mille. I protagonisti sono la gente ordinaria, comune, vittima
di storie puntualmente e ipocritamente secretate e ignorate dai testi
scolastici e dalla storiografia ufficiale perché portatrici di verità, facce
della stessa medaglia.
I tormenti del galantuomo, don Faro, si mescolano con il profumo dei cedri,
l'incenso emanato dalle vesti del parroco, don Benedetto, con il puzzo dei
miserabili (i vinti verghiani?), le paste di mandorla con l'arrivismo di
Francesco e Bartolemeo, il rosolio con il sangue, la vita e la morte nelle mani
della "mammana" Francesca.
E sul colle che sovrasta la splendida Castellammare del Golfo il lettore da
attento spettatore segue la piccola Angela con la sua cesta e la sua bambolina
di pezza, che con i piedini nudi attraversa quel colle immersa nel profumo dei
pini. Ma nessuno ha avvisato la picciridda che lì ci sono i "lupi".
Fabio Ceraulo, con creatività e maturità artistica, ricostruisce l'atmosfera,
gli usi, i costumi, la mentalità e le condizioni sociali del tempo.
Riesce con un stile schietto ma efficace a far incontrare le storie private dei
protagonisti con le vicende collettive di un popolo.
E, utilizzando un linguaggio consono al periodo, a tutela dell’autenticità
della vicenda, fondamentale per comprendere le azioni e la personalità dei
personaggi, riesce a fare rivivere al lettore quel minuscolo mondo dove tra i
potenti regna il detto “una mano lava l’altra”, a scapito dell’innocenza e
della verità.
Ho letto il romanzo con voracità oscillando tra rabbia e ilarità, tra
rassegnazione e speranza, fra il riso sommesso, per la sottile ironia
dell'impotenza, e il pianto doloroso, per l'amaro grido di un popolo che ha
creduto al cambiamento ed è stato ingannato, urlo disperato che si perde fra la
brezza del mare.
Non posso fare altro che consigliarne la lettura e complimentarmi con l’autore.
“La storia è piena di atti di giustizia, eseguiti commettendo gravi
ingiustizie”
genere: narrativa
anno pubblicazione: 2023
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