Il cerchio di Ercole - Daniela Foschi -
recensione a cura di Gino Campaner
📖Spiccioli di trama: il
romanzo inizia con una funzione funebre ma il morto manca. Non c'è una bara.
Non è un funerale ma un modo per ricordare e rendere omaggio ad un ragazzo,
Ercole, sparito senza lasciare traccia da ormai troppo tempo. I famigliari disperano
di poterlo riabbracciare. Certi della sua morte, volontaria o accidentale che
sia. Nelle prime file della chiesa ci sono Elsa la sua adorata nonna e Lorenzo
il suo compagno. La mamma (Margherita) non c'è. In chiesa non è andata.
🔥Punto di forza: la
storia è piuttosto originale, mi è piaciuta molto anche la scrittura:
descrizioni, dialoghi, emozioni, personaggi (di rilievo Elsa). Anche la
copertina (cattura l'occhio) a posteriori si deve dire che racconta bene quello
che ci apprestiamo a leggere. Nulla è fuori posto. La prima parte è a parer mio
molto ben fatta. Per una autrice esordiente, grande lettrice, ma che si cimentava
per la prima volta con la stesura di un romanzo, non è affatto male.
🙁Punto debole: secondo me
la seconda parte cede un po’ troppo il passo ai sentimentalismi. Poco
coraggiosa. Quasi a correggere una prima parte intraprendente e audace. La
prima parte è dura, forte, intensa. La seconda secondo me non prosegue nel
solco tracciato.
🏁Finale:
il finale è emotivamente molto intenso. Sorprendente. Il secondo segmento di
romanzo lo avrei preferito diverso. Ma le pagine finali sono di forte impatto.
In controtendenza con gli avvenimenti precedenti. Di nuovo intenso, coraggioso.
Un finale che a me è piaciuto molto.
🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐💫
Un romanzo che, almeno sulla carta, appariva lontano dalla mia comfort zone. Ho
voluto leggerlo incuriosito dalla trama, dalle buone recensioni e dalla autrice
esordiente. Non me ne sono assolutamente pentito, anzi. Ho apprezzato
soprattutto la prima parte: emozionante e coinvolgente. Personaggi che si fanno
ricordare con piacere. Ercole, Lorenzo, Elsa regalano forti emozioni. Un po'
meno la seconda. Ma non per come è scritta ma perche, come mio solito, avrei
preferito fosse più coraggiosa, e avesse continuato a raccontare con fermezza
la vita di Ercole. Non posso entrare nei dettagli ma la seconda parte mi è
sembrata meno decisa della prima. Ma sono gusti personali. I complimenti sono
in ogni caso meritatissimi.
genere: narrativa
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