Sostiene Pereira – Antonio Tabucchi -
recensione a cura di Francesca Tornabene
Chi è? E cosa "Sostiene Pereira"?
Così ho iniziato il mio viaggio fino al Portogallo di
Salazar, a Lisbona nel 1938.
Ho conosciuto Pereira.
Un intellettuale, un giornalista che dopo anni di cronaca
nera, cura la pagina culturale di un quotidiano pomeridiano cattolico
portoghese.
Un uomo solo, apatico che vive di ricordi. Disinteressato
alla realtà storica del suo tempo.
Ossessionato dalla morte, tanto da parlare ancora con la
foto della defunta moglie.
Mi sono lasciata cullare dalla storia.
Un racconto in terza persona, una testimonianza contro la
violenza, le ingiustizie, la censura e il regime autoritario.
Un romanzo storico, di formazione lungo 214 pagine divorato
in pochi giorni.
Il ritmo è apparentemente lento, piacevole e ironico.
Un sogno ad occhi aperti che racconta la rivoluzione
dell'io.
Un graduale cambiamento dell'animo innescato dalla
conoscenza di una coppia di giovani rivoluzionari.
Torno a casa sazia, con una nuova consapevolezza: la
letteratura non può essere soltanto un rifugio o un luogo in cui nasconderci,
ma deve essere qualcosa di più.
Uno strumento per intervenire sulla realtà in cui viviamo.
Un mezzo per esprimere le nostre opinioni, per destare le
nostre coscienze dormienti.
Il veicolo che permette di schierarci contro tutte le
ingiustizie, ma anche lottare per la libertà, la parola e la verità.
Il conflitto che precede il momento in cui i pensieri
diventano azioni realizzabili.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 1994
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