Non si uccide il passato – Letizia
Vicidomini -
Recensione a cura di Dario Brunetti
Non si uccide il passato è
il nuovo noir di Letizia Vicidomini uscito per la Mursia editore nella collana
Giungla Gialla curata da Fabrizio Carcano.
Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa
cantava Pino Daniele in uno dei più suggestivi ed emozionanti brani del nostro
tempo, ed è così che Napule è rimane scolpita nella nostra memoria
raccontandoci una città attraverso le sue bellezze e le sue contraddizioni, con
quel mix di luci e colori e poi ci sono le ombre che prendono forma lasciando
la sua gente nella paura e che vive rassegnata nel degrado. Eppure al tempo
stesso gli abitanti non hanno mai smesso di sognare ad occhi aperti sperando in
un cambiamento.
https://youtu.be/hvP16lYaFco?si=7aJapVHmMfQPrMZz
Il tempo passa pure per Andrea Martino, l’età avanza
inesorabile e i primi malanni iniziano a farsi sentire, l’ex commissario si era
sempre vantato di avere la vista simile a un’aquila, fino a quando un giorno un
problema all’occhio gli ha presentato il conto. Si è ritrovato a subire con
urgenza un intervento per distacco della retina.
Il commissario ormai in pensione deve stare a riposo per non
affaticare gli occhi, ma quando nel reparto oculistico incrocerà Virginia,
un’infermiera che lo segue e che le hanno assassinato suo marito, Giacomo
Rinaldi, inizierà a indagare su un uomo affiliato alla camorra e con dei
precedenti penali.
Ci sarebbero tanti colpevoli che avrebbero potuto eliminare
un uomo così brutale e violento, ma l’indagine per Andrea Martino che come
sempre non può fare a meno di ficcanasare nelle vite altrui, risulterà
particolarmente complessa.
Come se non bastasse ci sono i fantasmi di un passato mai
dimenticato che tornano a far visita ad Andrea Martino, si tratta di un caso
freddo, un omicidio irrisolto sul quale la polizia ha smesso di indagare.
Si tratta del delitto di Andrea Martino nonno di Andrea
definito anche lui denominato “il commissario buono”. Era il periodo
riguardante la Seconda guerra mondiale e Andrea si era appena legato
sentimentalmente a una donna di nome Melina. Pochi giorni dopo in uno dei
quartieri malfamati di Napoli, l’uomo subisce un vero e proprio agguato, verrà
rinvenuto cadavere ucciso a coltellate. Chi voleva la sua morte? Su cosa stava
indagando il commissario Andrea Martino? La sua indagine pestava i piedi a
qualcuno che ha deciso di commissionarne il delitto? Perché si è disposta
subito l’archiviazione di un omicidio di un uomo che rappresenta la legge?
Tanti quesiti, forse davvero troppi pure per Andrea Martino
che dovrà affrontare due casi completamente differenti, in un periodo in cui lo
vede piuttosto debole e claudicante, ma chi è legato ha un profondo senso di
giustizia e verità non smette mai di esercitare la funzione di commissario,
anche quando ormai è in pensione. La vita insegna che nel corso degli anni, sul
proprio cammino e svolgendo il suo lavoro, ci si trovano persone di esperienza
e di sicura affidabilità, come l’ispettore Luigi Scherillo.
Andrea Martino è il commissario buono per eccellenza, non si
rassegna ad aver aiutare la gente che è in difficoltà, può contare sull’amore di
Luisa che è sempre al suo fianco e forse vi è una necessità impellente di
trovare quel senso di serenità e pace contemplando le mura domestiche che
racchiudono quel calore familiare. Eppure Andrea in maniera ostinata vuole
debellare quel male oscuro che sporca Napoli pur restando nell’ombra, ma al
servizio della legge.
Ci sono storie nere che pur lasciando tanto di quel
retrogusto amaro in bocca raccontano spaccati di vita pulsante, attraverso i
suoi romanzi Letizia Vicidomini ci ha condotto per mano nei vicoli di una città
come Napoli che nasconde tanti di quei segreti che il passato non dimentica.
Non si uccide il passato racconta tante microstorie
del passato e del presente, amore, disperazione, morte, senso di giustizia
saranno elementi imprescindibili di una storia costruita attraverso una cura
maniacale del dettaglio che ha consentito alla Vicidomini di tratteggiare alla
perfezione i suoi personaggi che spiccano per la loro autenticità.
C’è un passaggio significativo che rafforza i concetti che
il romanzo vuole esprimere:
C’era tanto dolore nel presente, tanta ingiusta vita da
migliorare, persone vive in cerca di giustizia o semplicemente di pace. Perché
guardare indietro? Forse, perché il passato non si uccide, mai.
Saper narrare delle storie in maniera esemplare, sembra una
peculiarità scontata riconosciuta proprio a tutti, ma forse c’è ancora chi sa
offrire al lettore quel qualcosa in più.
Letizia Vicidomini ha la grande capacità di saper andare
oltre le storie focalizzandosi su delle realtà che accompagnano il nostro
presente, ne sviluppa gli aspetti psicologici di una società attraverso le sue
zone d’ombra, ma nonostante ciò osservando il male, possiamo trovare la luce
che conduce alla via del bene. Il personaggio di Andrea Martino che noi lettori
portiamo nel cuore è un valido esempio, un uomo che ha il dono di lenire le
ferite di una società a volte ingiusta e crudele grazie alla sua sensibilità
d’animo e soprattutto alla capacità di saper ascoltare e capire le mancanze di
un’umanità fragile.
Non si uccide il passato è una pregevole gemma
letteraria a cui ci si affeziona e non si dimentica, le storie che lasciano un
segno indelebile nella nostra anima non sono di passaggio come le nuvole, tendono
a restare sempre con noi e a non abbandonarci mai.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2024
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