domenica 16 febbraio 2025

NON SI UCCIDE IL PASSATO

 




Non si uccide il passato – Letizia Vicidomini -

Recensione a cura di Dario Brunetti


Non si uccide il passato è il nuovo noir di Letizia Vicidomini uscito per la Mursia editore nella collana Giungla Gialla curata da Fabrizio Carcano.

Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa cantava Pino Daniele in uno dei più suggestivi ed emozionanti brani del nostro tempo, ed è così che Napule è rimane scolpita nella nostra memoria raccontandoci una città attraverso le sue bellezze e le sue contraddizioni, con quel mix di luci e colori e poi ci sono le ombre che prendono forma lasciando la sua gente nella paura e che vive rassegnata nel degrado. Eppure al tempo stesso gli abitanti non hanno mai smesso di sognare ad occhi aperti sperando in un cambiamento.

https://youtu.be/hvP16lYaFco?si=7aJapVHmMfQPrMZz

Il tempo passa pure per Andrea Martino, l’età avanza inesorabile e i primi malanni iniziano a farsi sentire, l’ex commissario si era sempre vantato di avere la vista simile a un’aquila, fino a quando un giorno un problema all’occhio gli ha presentato il conto. Si è ritrovato a subire con urgenza un intervento per distacco della retina.

Il commissario ormai in pensione deve stare a riposo per non affaticare gli occhi, ma quando nel reparto oculistico incrocerà Virginia, un’infermiera che lo segue e che le hanno assassinato suo marito, Giacomo Rinaldi, inizierà a indagare su un uomo affiliato alla camorra e con dei precedenti penali.

Ci sarebbero tanti colpevoli che avrebbero potuto eliminare un uomo così brutale e violento, ma l’indagine per Andrea Martino che come sempre non può fare a meno di ficcanasare nelle vite altrui, risulterà particolarmente complessa.

Come se non bastasse ci sono i fantasmi di un passato mai dimenticato che tornano a far visita ad Andrea Martino, si tratta di un caso freddo, un omicidio irrisolto sul quale la polizia ha smesso di indagare.

Si tratta del delitto di Andrea Martino nonno di Andrea definito anche lui denominato “il commissario buono”. Era il periodo riguardante la Seconda guerra mondiale e Andrea si era appena legato sentimentalmente a una donna di nome Melina. Pochi giorni dopo in uno dei quartieri malfamati di Napoli, l’uomo subisce un vero e proprio agguato, verrà rinvenuto cadavere ucciso a coltellate. Chi voleva la sua morte? Su cosa stava indagando il commissario Andrea Martino? La sua indagine pestava i piedi a qualcuno che ha deciso di commissionarne il delitto? Perché si è disposta subito l’archiviazione di un omicidio di un uomo che rappresenta la legge?

Tanti quesiti, forse davvero troppi pure per Andrea Martino che dovrà affrontare due casi completamente differenti, in un periodo in cui lo vede piuttosto debole e claudicante, ma chi è legato ha un profondo senso di giustizia e verità non smette mai di esercitare la funzione di commissario, anche quando ormai è in pensione. La vita insegna che nel corso degli anni, sul proprio cammino e svolgendo il suo lavoro, ci si trovano persone di esperienza e di sicura affidabilità, come l’ispettore Luigi Scherillo.

Andrea Martino è il commissario buono per eccellenza, non si rassegna ad aver aiutare la gente che è in difficoltà, può contare sull’amore di Luisa che è sempre al suo fianco e forse vi è una necessità impellente di trovare quel senso di serenità e pace contemplando le mura domestiche che racchiudono quel calore familiare. Eppure Andrea in maniera ostinata vuole debellare quel male oscuro che sporca Napoli pur restando nell’ombra, ma al servizio della legge.

Ci sono storie nere che pur lasciando tanto di quel retrogusto amaro in bocca raccontano spaccati di vita pulsante, attraverso i suoi romanzi Letizia Vicidomini ci ha condotto per mano nei vicoli di una città come Napoli che nasconde tanti di quei segreti che il passato non dimentica.

Non si uccide il passato racconta tante microstorie del passato e del presente, amore, disperazione, morte, senso di giustizia saranno elementi imprescindibili di una storia costruita attraverso una cura maniacale del dettaglio che ha consentito alla Vicidomini di tratteggiare alla perfezione i suoi personaggi che spiccano per la loro autenticità.

C’è un passaggio significativo che rafforza i concetti che il romanzo vuole esprimere:

C’era tanto dolore nel presente, tanta ingiusta vita da migliorare, persone vive in cerca di giustizia o semplicemente di pace. Perché guardare indietro? Forse, perché il passato non si uccide, mai.

Saper narrare delle storie in maniera esemplare, sembra una peculiarità scontata riconosciuta proprio a tutti, ma forse c’è ancora chi sa offrire al lettore quel qualcosa in più.

Letizia Vicidomini ha la grande capacità di saper andare oltre le storie focalizzandosi su delle realtà che accompagnano il nostro presente, ne sviluppa gli aspetti psicologici di una società attraverso le sue zone d’ombra, ma nonostante ciò osservando il male, possiamo trovare la luce che conduce alla via del bene. Il personaggio di Andrea Martino che noi lettori portiamo nel cuore è un valido esempio, un uomo che ha il dono di lenire le ferite di una società a volte ingiusta e crudele grazie alla sua sensibilità d’animo e soprattutto alla capacità di saper ascoltare e capire le mancanze di un’umanità fragile.

Non si uccide il passato è una pregevole gemma letteraria a cui ci si affeziona e non si dimentica, le storie che lasciano un segno indelebile nella nostra anima non sono di passaggio come le nuvole, tendono a restare sempre con noi e a non abbandonarci mai.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024

 

 


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