Adattarsi - C. Dupont Monod -
recensione a cura di Rossella Lombardi
Questa è una storia potente che, nella sua semplicità, ti
rimane nel cuore e conduce lentamente a molte riflessioni.
La storia proposta è quella di una famiglia che vive in
montagna, alla quale nasce un terzo figlio che ben presto si rivela “inadatto” perché
gravemente disabile e destinato ad una breve vita.
La scrittura è efficace e quasi poetica; la struttura
narrativa è semplice e funzionale al contenuto. I capitoli sono tre, uno per
ciascuno dei protagonisti: il fratello maggiore, la sorella e l’ultimo nato.
A mio parere l’originalità della scelta narrativa, non
usuale, è proprio quella di raccontare questa difficile esperienza dal punto di vista dei figli, evidenziandone
le reazioni, le riflessioni e le risorse messe in atto per andare avanti nella
propria vita.
E’ originale anche la scelta dell’io narrante che per gran
parte del libro sono le pietre che compongono la casa, abitata da questa
famiglia e la sua corte. Pietre silenziose che accompagneranno nel tempo la
storia dei protagonisti osservandoli, vigilando e registrandone i cambiamenti.
Sia i tre protagonisti che i personaggi secondari (i due
genitori e la nonna) non hanno un nome proprio forse per indicare che la storia
narrata non è collocata in un tempo e in uno spazio e che potrebbe essere la
storia di tutti noi.
Proprio per l’impossibilità di comunicare del bambino
disabile, l’autrice ha privilegiato nella narrazione i dati sensoriali: attraverso
il tatto, l’olfatto ed il gusto il fratello maggiore, a lui legatissimo e
totalmente dedito, offre un’esperienza alternativa di contatto con il mondo ed
il piacere della scoperta.
L’autrice ci porta dolcemente ad accompagnare la crescita dei
tre fratelli: le loro esperienze adolescenziali, i loro turbamenti, la rabbia,
le ribellioni…il loro cammino verso l’adultità.
Il maggiore rimarrà legato al ricordo del fratellino e faticherà a
costruire altre relazioni significative. La sorella resterà arrabbiata per
molto tempo con la vita perché la nascita del terso figlio le ha tolto le
attenzioni, non solo dei genitori ma soprattutto del fratello maggiore, il suo
idolo. Bellissimo il rapporto della bambina con la nonna che, attraverso una
presenza costante ed affettuosa accoglie e contiene la sua rabbia. Il quarto figlio
vivrà sempre con la sensazione di essere “il sostituto“ del fratello disabile,
nato prima di lui.
Il testo ci porta a farci numerose domande, fra le quali:
chi sono i “non adatti”? i disabili o chi li circonda? Adattarsi significa adeguarsi? arrendersi, non reagire? Come ci possono condizionare
le relazioni fraterne?
Importante nella storia è la presenza significativa della
natura e fondamentale quella della montagna che sovrasta il paese, inamovibile,
possente ed indifferente. Nella storia i
ragazzi andranno spesso a camminare in montagna per stare insieme, riflettere, sfogarsi
e trovare più coraggio. Essa rappresenta forse anche il grosso e difficile
problema che questa famiglia si è trovata ad affrontare.
Nel racconto, a mio parere, i grandi assenti sono la
comunità del paese, i servizi sociali, la scuola… che non affiancano per nulla
questa famiglia in difficoltà.
Questo è un piccolo libro di grande profondità che ci interroga e ci suggerisce uno sguardo diverso e più attento.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2022
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