venerdì 17 gennaio 2025

L'ULTIMA COSA BELLA SULLA FACCIA DELLA TERRA

 




L’ultima cosa bella sulla faccia della terra – Michael Bible –

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

"Alla base di tutto c'era la Costante. Il tempo e la migliore amica del tempo, la transitorietà. La bellezza e la tragicità di un fiore di corniolo che cade...ho deciso che le mie ultime parole saranno queste...su come alla fine la vita ci tradisce tutti".

Il titolo è stato come una calamita per me. L'incipit è stato folgorante. Il finale un tuffo nel cuore dell'animo umano.

Una scrittura asciutta. Stringata. Incisiva. Intensa. Poetica.

Ho fatto un viaggio lungo 135 pagine ad Harmony per conoscere Iggy, i protagonisti di questo romanzo e capire cosa nasconde quel titolo così enigmatico.

"L'ultima cosa bella sulla faccia della terra" è la storia disturbante di un mancato suicidio che si trasforma nell'omicidio di 25 persone.

La storia è suddivisa in quattro parti che scandiscono il tempo della vicenda: Harmony, Iggy, Faber e Nuvola.

Il fulcro del racconto è la ricerca di un posto nel mondo di anime fragili, sfortunate che hanno uno spiccato talento per i guai e l'autodistruzione.

È un viaggio nel dolore umano annebbiato da antidolorifici, droghe, alcol e dalla "Costante" (un oscuro morbo che opprime e infetta l'intero universo).

C'è tutto. Il male di vivere, la paura, l'amore, l'amicizia, la perdita, la noia, l'incapacità di vivere.

È la ricerca delle motivazioni di un gesto estremo e folle che non trova spiegazione.

È il tentativo di opporsi al male con tutte le sue forze. O usando le parole del libro "il sentirsi banditi dal paradiso e relegati nel mondo della vita e della morte".

È il disperato vivere nei ricordi di un condannato a morte.

La poesia di questo romanzo mi ha trascinata in una realtà assurda, dolorosa.

Un luogo in cui, nonostante tutto, l'animo umano rimane connesso, radicato, legato alla natura, all'universo e al tempo.

Eppure in mezzo a tutto questo dolore, alla follia umana, un'immagine melanconica e dolcissima ha accompagnato la mia lettura fino alla fine.

Così tanto da cercare sul web quell'immagine della fioritura del corniolo e le sue leggende.

Ho trovato connessioni con la costruzione del cavallo di Troia, riferimenti alla passione di Cristo e infine con le usanze asiatiche in occasione della nascita o della morte.

Torno a casa estasiata per la bellezza senza tempo di questo libro. Sogno nuove chiavi di lettura. Mi perdo dentro la sua poesia e il significato di ogni singola parola che ho letto.

Poi, prima che finisca la sua magia...scelgo un altro libro da leggere e attendo.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2023

 


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