Lo scambio - John Grisham -
recensione a cura di Daria Lucca
Mitch McDeere ricompare. A New York, nello studio legale più
grande del mondo, duemila avvocati, una trentina di sedi nei cinque continenti,
bilanci da due miliardi di dollari. Eccetera. Se non sapete chi è Mitch, non
siete lettori di John Grisham.
Il protagonista de Il socio (almeno Tom Cruise e Gene
Hackman li ricorderete, nel film) riappare nel 2005, ben sistemato con la
moglie Abby ora editor famosa di libri di cucina e due gemelli in età scolare,
in questa nuova prova di uno dei re del legal thriller, Lo Scambio.
Mitch era fuggito da Atlanta 15 anni prima, per salvarsi dalla mafia. Ha vagato
a lungo in Italia, è stato assunto dalla sede londinese di Scully &
Pershing ed è infine approdato nella sede centrale della società (in Usa, gli
studi legali sono società di avvocati) nella metropoli che tutti sognano.
Felicità e soddisfazione sono all’ordine del giorno. Ma il
capo dello studio lo convoca e lo spedisce a Roma per assumere un incarico di
quelli che noi abituati alle cause di condominio neanche riusciamo a
immaginare: patrocinare di fronte all’United Arbitration Board, a Ginevra,
un’azienda di costruzioni turca, difesa dal socio romano di S&P, contro il
governo libico di Gheddafi (nel 2005, il colonnello era ancora al potere, per
chi non lo ricordasse).
Da un punto di vista strettamente legale, Mitch si sente in
una botte di ferro perché ritiene che il suo assistito abbia tutte le carte in
regola per chiedere un risarcimento milionario al governo di Tripoli. E, come
sempre, su questo fronte Grisham si gioca le carte migliori.
Dopodiché, se chiedi soldi a uno “stato canaglia”, come gli
Usa definivano la Libia, governato da un uomo che conta più nemici che amici,
non esattamente disposto ad ammettere di avere torto (legalmente parlando),
come niente ti ritrovi dalle ovattate aule di un tribunale internazionale in
Svizzera a una dozzina di cadaveri imprevisti in nord Africa.
Qui il nostro maestro di sfide a suon di codici perde
qualche colpo. Lo scenario misto, militare e terroristico, che il romanzo
delinea lascia a desiderare non già nella verosimiglianza dell’impianto
generale quanto nell’assegnazione dei compiti ai vari personaggi. Come le
battaglie in tribunale, anche il thriller d’azione ha le sue regole, che Lo
scambio ogni tanto dimentica.
Ringraziamo Grisham, che ci ricorda come anche i grandi a
volte mancano il bersaglio, e aspettiamo fiduciosi che ritrovi quella forma
smagliante per cui lo amiamo.
Come sempre, ottima traduzione e lettura scorrevole.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2023
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